lunedì 30 novembre 2009

A tutto Campus!



Il lunedì è sempre un giorno difficile..figuriamoci dopo 3 giorni di festa e di "tutta vita all'indiana" per la concomitanza del Thanksgiving Break. Ieri avevo ricaricato le batterie e cosi' oggi mi sono presentato al campus pieno di voglia di fare e di buoni propositi. La giornata è stata all'insegna della vita perfetta del campus..direi a tutto Campus! Dipartimento la mattina per studiare e scrivere un call for paper in inglese per una conferenza nel 2010. Poi ho salutato i professori presenti, le segretarie, tra cui la mitica Teresa, e Shavonne, una graduate student di colore (una delle rare eccezioni) appena rientrata dal Maryland..a proposito di Maryland, ancora non so che fine abbia fatto il mio professore che doveva rientrare tra ieri e oggi in città, ma ancora non si è fatto vivo..secondo me è sempre in macchina che cerca di arrivare in tempo per gli esami di domani alle 9 am. O forse è rimasto li, sapendo che giovedi' ha messo neve su queste lande.
Poi alle 13.30 sono andato a mangiare al PMU (Purdue Memorial Union) un building per gli studenti con tutti i servizi di ristorazione al piano sotterraneo e alcuni uffici al piano superiorem tra cui una sala per suonare, la stanza per le fotocopie e il visiting center per prendere informazioni sul campus, vedere il modellino dell'università e sapere quali sono i premi nobel che hanno studiato a Purdue..eh siì, mica pizza e fichi, qui hanno studiato due premi nobel e persone che hanno fatto la storia dell'umanità...ma di questo vi parlero' in un altro post.
A pranzo mi sono fatto tentare da Villa, una sottospecie di self service all'italiana che fa pizza, stromboli (chi non ha sentito parlare in italia del famoso cibo stromboli!!!) e altre cose semi italiane tra cui il garlic bred (pane all'aglio) e i famosissimi baked ziti! La scelta non è stata molto felice ma volevo provare cose nuove rispetto ai giorni passati...nei quali avevo sperimentato il messicano (quesadilla e burrito, nelle due volte), Starbucks (dolcetti e caffè con panna alla menta da paura) e uno che fa hamburger e cheese fries, tipo diner e un po' alla Happy Days....MOnday, Tuesday..Happy Days!! Basta, Ale! Poi ci sono altri punti ristorazione che devo sperimentare come il cinese (ti pareva), quello che fa insalate e frullati, e un asiatico...ma se devo mangiare solo preferisco cose piu' consistenti. Mentre mangio mi leggo l'Exponent, il giornale quotidiano gratuito per gli studenti, fatto dagli studenti, dove in genere si trovano cose interessanti come eventi e concerti. Proprio grazie all'Exponent ormai due settimane fa ero andato a vedere un concerto jazz dedicato all'etichetta musicale Blue Note. Uno spettacolo molto bello, che sarebbe piaciuto tanto a Paoletta! C'erano oltre 800 persone e come vedete dalla foto, peccato un po' buia, la struttura è molto bella e confortevole, con un'ottima acustica. Lo spettacolo si è tenuto nel teatro dell'Università, all'interno del building chiamato Steward, dove sono ripassato come scorciatoia, visto che tirava un vento polare, per rientrare a Beering Hall dove ho l'ufficio.
Per capire meglio tutte le cose che vi dico se volete cliccate qui sulla mappa del campus. Considerate che ci vuole circa mezzora da nord a sud del campus...e che io abito off campus, a nord, non lontano dal Building di Ingegneria.
Dopo la piacevole sorpresa del "trio salsero" su Skype (son tremende tutte assieme, quelle lì!!) verso le 6.30 pm, da bravo studente modello americano, sono andato in palestra. Ho fatto oltre 20 minuti di corsa, stetching, e poi mi sono catapultato alla palestra Est per vedere se mi facevano giocare a basket. Lì ho incontrato Malcom, un ragazzetto di colore con cui avevo giocato e mi ha chiesto se giocavo con la sua squadra. Questa volta il livello era piu' alto; piu' ragazzi di colore e un paio schiacciavano anche. Nella prima partita ho giocato molto bene e abbiamo vinto al fotofinish..nella seconda ero stanco e con la gola rovente e mi sono lasciato trascinare dal ritmo, senza troppo incidere..abbiamo perso 17 a 15 dopo davvero un bel match..anche se l'altra squadra devo dire giocava piu' unita e faceva girare la palla, la mia invece era monotematica..direi in questo caso mono colore! Fatta la doccia sono tornato al Dipartimento, preso il computer e la borsa verde e mi sono involato a casa, sfruttando un passaggio in macchina di uno studente del dottorato.
Che dire! Proprio una classifica giornata da studente universitario americano..proprio una giornata, a tutto Campus!

domenica 29 novembre 2009

Ordinari racconti di un giorno in casa


Oggi è stata una giornata monotematica. Come il ciglio di Elio!Non ho fatto altro che stare chiuso tra le quattro mura di North Grant Street, all'interno della casa che vedete nella foto. Le mie finestre, quelle da cui spesso osservo il tempo e il mondo attorno a me, sono quelle in alto, per la precisione quella di centro e quella di destra. Mi sono alzato ancora un po' rimbambito dall'effetto festa di Natale da Jane, e, dopo la tradizionale seduta mattutina di Skype con l'Italia, mi sono messo a sistemare la mia camera. Panni da piegare, fogli e paper in giro, appunti da leggere, conservare o cestinare..e molte email a cui rispondere. Cosi' la mattina è volata e la camera adesso è meno campo di battaglia e piu' vicina alle mie aspirazioni di ordinatore (quando in realta' lo sono poco, lo devo ammettere, almeno in camera). Poi ho pranzato da solo nella stanza cambusa, facendomi un piatto di rigatoni al sugo di zucchine e salsiccia che avevo preparato qualche giorno fa. Poi un bel caffè aromatizzato alla nocciola per mandare giu' l'ennesima debacle bianconera e mi sono messo a osservare la pioggia...e sì anche oggi la quotidiana dose di acqua l'ha fatta scendere giù...per cui domani mattina quando usciro' per andare al dipartimento sono sicuro che trovero' la solita pozza all'angolo tra Grant e la strada subito sotto, di cui non mi ricordo mai il nome.
La giornata scorre lenta e mi metto a studiare e a finire di correggere un po' di tesi...poi ricevimento studenti per le tesi di Roma via Skype (poi non ditemi che non li tratto bene eh!) e due chiacchiere con Arthur, quello nella foto in mezzo con il gilet. Eh sì le ore di validità del sondaggio sono finite e possiamo svelare l'arcano..Edward è quello con la camicia a sinistra..bravi! Ben 13 avveduti e attenti lettori lo avevano individuato. Quali indizi e misteriose tracce vi avevano portato a votare proprio sull'individuo a sinistra della foto? Chissà! Quello a destra è invece Noah, tornato ieri notte dal Thanksgiving Break a Washington da amici, ma io ancora non l'ho visto a casa...eppure abita qui! Xyang ve lo farò vedere in foto la prossima volta...anche perche' lui ha preso il vizio del migliore Angelo Tata dei tempi dell'università a Siena. Studia e mangia la notte e dorme fino alle 3 del pomeriggio..Alle 7 decido, dopo lungo tira e molla, che non mi va di andare in palestra..piove troppo, l'autobus è appena passato e sono ancora con l'ugola infiammata del post karaoke. Mi bussa Arthur: ha appena preparato un zuppa cinese e vuole che l'assaggi...come faccio a dire di no? non volevo l'integrazione?! Non era male: a base di vitella, carote, noodles e immersa in un brodo di pomodoro piccantissimo..Mi faccio forza e la mangio tutta, anche perche' era buona, calda e sembrava sana, ma poi mi devo addolcire la bocca e mi sparo una fetta di pane, rigorosamente in cassetta, con creeme cheese e pomodori freschi. Poi arriva Xyang e cuoce la sua droga quotidiana: noccioline saltate fritte nell'olio di noccioline e poi salate a dovere. Una bomba, ma stra-buone!! Una manna per i fegati! Mi dice che in Cina le mangiano tutti e soprattutto sono fantastiche di accompagnamento alla vodka nelle serate alcoliche...penso subito a quanti soldi potrebbe fare il Sellitri se si trasferisse a Shangai!!! Sfortunatamente in casa la vodka non c'e' e quindi mi dirigo verso il frigo e bevo un succo di arancia. Torno in camera e mi rimetto a studiare e a scrivere.Come sapete mi piace tenere contatti e la mia partenza mi ha impedito di salutare persone che poi mi hanno scritto o che aspettano che mi faccia vivo per raccontare come va qui nelle pianure dell'Indiana. Il letto adesso mi chiama. Si prospetta una settimana a tutto campus..non vedo l'ora, dopo 4 giorni di festa, di ributtarmi nell'ordinaria frenetica vita accademica di Purdue!

sabato 28 novembre 2009

I feel the XMas in the air...



Dopo Thanksgiving in America vige la tradizione di cominciare a prepararsi per il Natale. Quello che in Italia si fa dopo l'8 dicembre, qui nel Paese di Obama si fa a partire dal Black Friday. Così migliaia di famiglie possono andare a shoppare palline e puntali per fare l'albero e abbellire le loro case per le festività natalizie. Devo dire che già si respira il Natale, e questo mi ha messo di buon umore...mi sono alzato, dopo la serata birresca con Xyang, e ho sistemato un po' la camera, ordinando i panni della lavatrice e i sacchetti con i regali. Poi sono andato a vedere i Boilermakers, la quadra di college di Purdue, giocare contro Central Michigan. Ammetto che sono davvero forti...non c'e' stata partita quasi mai...come quando gioca il mio mitico Chianti Basket che, guidato dal capitano in pectore Nick the Quick Baby Shack Bindi, ha vinto anche oggi confermando la leadership nel campionato.Lova è proud of you guys!! You are doing and excellent job! Va beh...CMU faceva abbastanza schifo..solo 24 punti a metà tempo e cosi' i Boilers, dopo aver vinto la Paradise Jam giovedi' scorso, si sono limitati a gestire il vantaggio e vincere di 20. La cosa carina è che la partita permetteva ai genitori di portare i bambini gratis (per sopperire anche all'assenza di studenti a casa per le feste) e molti di loro indossavano i cappelli di Babbo Natale, o Santa Claus come si dice qui in America.
Dopo la partita sono rientrato a Grant Street e per smaltire il tacchino, e con l'euforia della vittoria di Purdue e del Chianti, sono andato un'oretta in palestra a correre e giocare a basket. Fatta la doccia mi sono catapultato a casa a cambiarmi perche' alle 6 sarebbe venuta Teresa a prendermi per portarmi, con Corrina e Isaac, a un festa di Natale, organizzata da una sua coppia di amici. All'inizio non volevo andare ma poi ho detto di sì,..la curiosità era tanta e non volevo stare da solo.
Arriviamo in questa bellissima casa e rimango a bocca aperta. Noto gli oltre 15 alberi di Natale, di tutte le dimesioni, tutti illuminati, con palle e ornamenti bianchi, oro e rossi...renne e slitte di Natale..Santa Claus everywhere. Mi sembra di vedere un film...il buffet del cibo è davvero ottimo..c'e' di tutto (per fortuna ero stato in palestra): dai panini caldi al prosciutto, dalle polpette (meatball) al pomodoro all'insalata di pollo, dai gamberetti a mille formaggi..poi sformati, fragole, patatine con le peggio salse che si possano immaginare..tra cui una fatta con pezzi di hamburger, pastina tritata e formaggio fuso. Poi frutta fresca, dolci e buon vino..anche italiano!
Mi introducono un po' di persone e ci facciamo un bicchiere. La figlia della padrona di casa è stata questa estate in Italia cosi' parliamo un po' di Firenze e Roma..ama l'Italia, come tutti d'altronde!Fa caldo e scendiamo con Teresa e i ragazzi nel basement dove rimango basito. Angolo bar con bancone gigante e tutte le bottiglie possibili, mega televisore che trasmette football americano e tre televisori con basket e altri sport, circondati da divani..ma il meglio è nella stanza accanto. Pensate di entrare in un museo di pezzi di macchina e di distributori. Il marito è un pazzo collezzionista di tutto quello che riguarda i distributori!! Ci sono intere pompe di benzina, cartelli, miscelatori, secchi, targhette della Esso, Phillips 66, Shell e qualsiasi marca di benzina conosciate..poi cartelli, semafori, bilancini, cerchioni, clacson e tutto perfettamente funzionante e pulito..non come qui a casa da ED! E' uno spettacolo, valeva da solo la serata! Secondo me se fanno pagare il biglietto trovano anche molti visitatori..tanto qui da fare non è che ce ne sia un granche'. Ci mettiamo a sedere e propongo ai miei tre compagni un cuba libre. Obama e Kennedy, appesi nelle pareti, mi guardano assieme a loro. Mi rispondono "What's a cubra libre?"..Ci penso io! Faccio 3 bei rum e coca e il gioco è servito. Si avvicina al tavolo una tipa sulla sessantina..una certa Claude, bella brilla, simpatica e un po' strafottente..oltre che strabordante nel suo vestito da sera...mi chiama "Rum Man" e vuole sapere che cavolo ci faccio lì dall'Italia. Fa la splendida, con un po' di battutine e mi dice che mi aspetta al Karaoke...eh sì, la festa continua con una mega sessione di Karaoke..non ci posso credere...mi scolo il secondo CB e vedo quello che succede. Le signore si fermano a salutare Teresa e vogliono sapere chi sono. "I love your accent" mi dice una certa Kathy...la stessa, bella brilla, quando vado al bagno mi chiede, ridendo, se ho bisogno di aiuto per il bagno e il marito la riprende per quello che mi aveva detto..la guardo, faccio un sorriso, e le dico che posso fare da solo, no grazie!Sti americani non reggono proprio nulla, quelli sopra 50 poi si ubricano con un bicchiere wisky e poco piu'. Se fossero vissuti a Siena, avrebbero un'altra resistenza all'alcol..basta chiedere a qualche senese che legge il blog.
Parte la musica e comincia il Karaoke. Claude prende il microfono!Lei è in gran forma, vuole cantare la musica Country..va dalla tipa alla consolle (Jennifer, la figlia della padrona) e le dice "Please put some Country Shit!!" Scoppio a ridere e con me tutta la sala!! Isaac non sta nella pelle e vuole cantare anche lui. Claude vuole che canti anche io con lui. Tocca a Isaac scegliere e seleziona "Poker Face" di Lady Gaga. Vi immaginate la scena: noi due che cantiamo e balliamo Poker Face con tutto il basement in delirio..oltre 35 persone a vederci...na tragedia! Volevo scomparire..soprattutto quando Kathy ritorna all'arrembaggio e si mette a ballare davanti a me che faccio finta di essere Lady Gaga!Spero davvero di non finire su YouTube!! Anyway, raccolti gli applausi, ritorniamo a sedere e mi faccio un drink con gli altri per dimenticare (erano leggeri Mamma non ti preoccupare!). Allora Claude mi prende e mi dice che devo cantare con lei, per un duetto indimenticabile per festeggiare il Natale..mi dice "It's for entertainment!" Va beh..intratteniamoli!Sceglie "Celebration!", una canzone degli anni Ottanta. Cominciamo a cantare e ballare e mi scoppia troppo da ridere..per decenza evito di mettere foto..mi diverto un sacco e il duetto, tra mille stonature ed errori di pronuncia e misspelling, finisce..soprattutto per la salute degli orecchi dei partecipanti. Isaac vuole ancora cantare, non si ferma e va avanti a cantare "I will survive" e altre canzoni dagli anni Ottanta a oggi..è davvero scatenato! Ogni tanto gli do una mano, tanto ormai la faccia l'ho già persa..chi se ne frega..per una stecca e una mossa in piu' nel mezzo del countryside dell'Indiana.
La serata finisce. Saliamo di sopra per un caffe' e salutiamo e ringraziamo la padrona di casa e il marito per la splendida serata. Claude è già a letto (penso col marito) mentre vorrei salutare Katye, ma il marito mi dice che è collassata nel divano..e lì la vedo che russa. Mentre esco..mi soffermo a fissare ancora le centinaia di palline e le mille luci degli alberi di Natale di casa di Jane...la musichina di Bianco Natale è in sottofondo..usciamo e anche fuori ci sono tutti gli addobbi e alcune renne fatte di lampadine che sembrano salutarci...che bella serata...che bello sentire il Christmas Time in the air!

venerdì 27 novembre 2009

The Black and Beer Friday



Eccoci qua...passati i problemi di connessione e recuperate parte delle energie spese ieri, vi racconto brevemente quello che mi è successo. Ieri era quello che in America si chiama "Black Friday"..cioè il giorno dopo il Thanksgiving Day dove tutti gli americani vanno a fare i regali di Natale, sfruttando gli sconti che vengono applicati a tutta la merce. Si chiama Black, perche' generalmente fino a quel giorno la situazione economica dei negozi è in rosso, ma quel venerdi' siccome tutti comprano come ossessi diventa black e questo fa bene all'economia statunitense. Chissà se anche Tremonti l'imporrà l'anno prossimo anche in Italia?e se Silvio sarà d'accordo! Io pensavo si chiamasse black per un altro motivo! Perchè i negozi aprono la mattina alle 4! e quindi fuori è davvero black, direi black pesto! quindi la gente si alza alle 3, si prepara e alle 4 è li davanti a Macy o BestBuy in fila per comprare i regali. Infatti a quell'ora si puo' usufruire di un ulteriore extra sconto del 20o 30% sulla merce. Qui mi raccontano che la gente sta in fila, e si picchia per entrare e comprare le cose piu' scontate..tanto che l'anno scorso a NY sono morti due commessi schiacciati dalla folla!!...sono arrivato alla conclusione che alcune cose di questo paese non le capiro' mai! Va beh! Io di certo non mi sono alzato alle 3, e ho dormito sfruttando il giorno di festa nazionale. Poi la mattina Arthur, uno dei miei coinquilini cinesi, mi ha detto se volevo andare con lui a fare shopping e ho detto.."Yes I want to try the Black Friday!!" Cosi' siamo andati con il bus a Tippcanoe Mall a Lafayette, una quarantina di minuti da dove viviamo..Chiaramente non ho resistito anche io agli sconti e all'atmosfera di saldi e sono riuscito a comprare qualche regalo per Natale e una maglietta (come potete vedere dalla foto i sacchetti non erano pochi!). Poi con Arthur siamo andati ad un altro mall e lui ha comprato pacchianissimi regali per la sua famiglia, che non sapevo come dirgli che mi facevano pieta' senno' lo avrei offeso...tipo sciarpe leopardate, scialli di lana e altre cose che non regalerei nemmeno per scherzo al peggior nemico..e che civogliamo fare..siamo o non siamo appartenti a due culture, e direi gusti, diversi!?
Finalmente dopo tanto girare rientramo a casa e Xyang mi propone di andare a sentire un concerto di musica celtica in un pub vicino al Campus...sono stanco ma l'idea mi piace, come mi piace il fatto che la casa comincia ad aggregarsi e loro non si chiudono piu' nelle loro camere..dico sì! Mangio i noodle avanzati da TGday e usciamo verso le nove..fa un freddo cane..meno due, dice il termometro! Arriviamo al pub ma tutto è tranquillo..niente band..Xyang chiede al barista e si accorge che abbiamo sbagliato pub..quello che ha la live band playing si chiama come il pub dove siamo, ma è in Lafayette, non in West Lafayette...minchia che fregatura!! Per l'accaduto mi paga una birra e cominciano a parlare! E' un bravo ragazzo, molto piu' americano che cinese ormai (direi per fortuna per lui). Lasciamo il pub desolati, passiamo da McDonald per un panino, e poi andiamo verso il campus e ci fermiamo a Harry Cholochate Shop, un locale famoso qui, il cui nome puo' tirare in inganno..non vendono cioccolato..almeno adesso..ma è il pub piu' vecchio di West Lafayette. Ci facciamo un'altra birra..il ragazzo si scioglie mi racconta della sua vita e di come abbia vissuto da forzato fidanzato con una ragazza che non aveva mai visto dal vivo e che la sua famiglia gli aveva imposto! Ci pensate! Cosi' funziona ancora in molte parti della Cina. Lui dopo un po' si è rifiutato di aderire a questa imposizione ed ha litigato con i suoi in malo modo per non rispettare a questa regola..cosi' ha avuto la sua prima fidanzata questa estate a 24 anni!!! La birra lo aiuta a essere piu' sciolto..e anche io mi sento ok! Beviamo un altro mezzo litro e cominciamo a ridere..il locale si anima con la musica dei Queen...davanti arriva una ragazza..si abbassa e noto un tatuaggio..Xyang non lo vede e cosi' la ferma e le chiede se puo' vederlo.. il ragazzo avrebbe talento e se c'e' l'occasione lo aiutero' a conoscere qualcuna qui..visto che non si puo' vivere di sola Cina e di computer. La birra ci voleva proprio! Usciamo verso l'una di notte, abbastanza carichi che non sentiamo il freddo. A casa mi ringrazia per la bella serata..io gli dico grazie a te! E cosi' ci siamo promessi che prima di Natale usciremo di nuovo assieme...ahh che bello dopo quasi tre settimane una giornata come mi piace a me! Shopping selvaggio e serata con amici! L'integrazione procede...thanks Black and Beer friday!!!

giovedì 26 novembre 2009

Buon tacchino a tutti! Happy TGDay!



Soddisfatto! Mi sento proprio soddisfatto dell'esperienza del mio primo (chissà se ce ne saranno altri?!) Thanksgiving Day negli Stati Uniti. Anche la mia pancia è davvero soddisfatta, e pure il mio frigorifero nel quale ho appena messo alcuni leftover dell'ottima cena preparata da Teresa. Teresa, è una delle segretarie del Dipartimento di Comunicazione, una signora tra i 45 e i 50 anni, da pochi anni vedova, che vive a Lafayette con il figlio Lee. Per l'occasione era tornata a casa dall'Ohio anche la figlia Corinna con il fresco marito Isaac, un ingenere elettronico che lavora per l'aviazione militare americana. Insomma un TGDay molto intimo, senza mille vicini, amici e persone, come spesso usa fare qui..e forse era proprio quello che mi ci voleva per ricaricarmi le batterie.
La casa è molto accogliente e cominciamo a parlare di noi bevendo un ice tea e spiluzzicando i classici appetizers di questo giorno. Cheese pud (forse si scrive cosi', sorry if I write it wrong!), un mix di philadelfia, carne essiccata e cipollotti che va spalmata sui crackers, poi crudite' di carote, broccoli e cavolfiore da "dippare" in una salsina piccante. Teresa armeggia ai fornelli e io parlo con i neo sposini, mentre il fratello strimpella con la chitarra, guardando una partita di football americano..in realtà Lee sta spesso in camera ad ascoltare musica heavy metal ed hardocore, pesantissima, un genere che piace molto anche alla sorella, tanto che l'ha messa come suoneria del suo Blackberrie. Isacc è molto simpatico e sempre sorridente, si scusa per il suo inglese, perchè mi dice che in Arkansas non parlano benissimo la lingua. Mi fanno vedere le foto del matrimonio di Agosto, mentre Teresa controlla la temperatura interna del tacchino con un termometro (che mi ricorda tanto i racconti di mio fratello Paolino!!) e prepara le mashed potatos. Mi dice che è da ieri che cucina e che qui è proprio una tradizione cominciare a cenare alle 3 e andare avanti fino ed oltre l'ora di cena.
Racconto un po' della mia vita: l'atmosfera è rilassata e mi trovo subito a mio agio con loro, che devo dire sono veramente simpatici e carini con me. Isacc si incarica di tagliare il mega tacchino che vedete nella foto, e cosi' Teresa mette in forno l'Est Rolls, una sorta di panini sofficissimi, molto buoni. Io aiuto ad apparecchiare e mentre aspettiamo che si cuociano i noodles (una specie di tagliatelle che Teresa ha fatto a mano anche per il matrimonio della figlia), ci beviamo la Sangria. Eh sì, pasteggiamo a Sangria! poco americano ma molto dissetante.
Pronto e.. tutto in tavola. Come vedete dalla foto, c'e' veramente tantissimo cibo invitante da provare. Provo a spiegare cosa vedete. A sinistra il succolento tacchino tagliato a pezzi(white e black meat a seconda se è petto o coscio); accanto mais (corn) cotto col burro; accanto al mais, nella ciotola bianca, il ripieno del tacchino, quello che in alcune famiglie fanno cuocere dentro alla carne: è composto da pane, brodo di tacchino, spezie, sedano e altre mille cose che non ricordo, forse anche una mela; dietro nella ciotola trasparente il sughino del tacchino e nella tazza bianca burro fatto da Teresa (delizioso!); dietro ancora una zuppiera di noodles fatti a mano, cotti in un brodo molto saporito (decisamente ottimi, aveva ragione Vicky ieri a dire che erano strepitosi); e accanto le mashed potatos, una versione molto ricca del nostro purè...passando dalla parte destra del tavolo, i panini fatti in casa e i fagiolini cotti in casseruola con un po' di bacon...tornando avanti concludiamo con i "devil eggs", uova sode farcite con maionese, tuorlo e paprika..e, come vedete, una dissetante e alcolica sangria. Dite la verità: vi ho fatto venire un po' di appetito eh?
Prima di mangiare Corinna dice una preghiera di ringraziamento a voce alta per il cibo e mi ringrazia di essere lì con loro. Io mi sento onorato che mi abbiamo aperto la loro porta di casa e ringrazio Teresa della loro ospitalità. La cena è davvero piacevole: Lee si alza dopo aver mangiato un piatto e torna in camera a sentire la sua musica; è un personaggio a suo modo, con cappelli lunghi biondi, una felpa nera con il teschio argentato e tanti tatuaggi sulle braccia, ma si vede che è ragazzo tranquillo. Finisce la cena e ci mettiamo a risistemare dando tutti una mano a Teresa. I piatti toccano a Isaac, anche il servito di porcellana cinese della nonna di Teresa. Poi, una volta pulito tutto, it's Game Time!! Giochiamo tutti e 5 a un gioco con le carte e i dadi. "Fill or Bust", si dovrebbe chiamare cosi', o una cosa del genere...si tirano i dadi, si tengono i 5 e gli 1 e poi si devono fare tris o altri accoppiamenti...difficile a spiegarlo, più facile a giocarlo. Si arriva a 10.000. Chi avrà vinto secondo voi? Io naturalmente!! Mi devo preoccupare? :) I' am kidding...era sicuramente il regalo di benvenuto dei dadi!
Dopo la partita è dessert time! Teresa vuole farci scoppiare: porta in tavola una bella pumpkin pie (torta di zucca) con panna montata, e un altro dolce, una bomba calorica buonissima, fatta con biscotti Oreo, cioccolato, burro di noccioline e panna..il mio stomaco mi dice "Ale, aiuto! Vuoi proprio mettermi in difficoltà oggi, preferivo quelle belle insalatine che ti preparavi quando la cucina faceva schifo!". Ah dimenticavo, io avevo portato in dono i cantuccini del Corsini e ci mangiamo anche quelli sorseggiando un caffè nero bollente...lungo, lunghissimo, per digerire, almeno un po' quella tanta bontà.
Vedo la felicità nei loro occhi: si percepisce che si vogliono bene e cosi' mi viene da pensare a quanto sia bello mangiare con i propri genitori, specialmente quando non li si vede tutti i giorni! e di come spesso si perda il senso delle piccole e intime cose della famiglia nel continuo correre di questa frenetica esistenza. Faccio un sorriso guardando oltre la finestra...ormai mancano solo tre settimane..il tempo vola e il nostro incontro a Chicago arriverà presto!
Happy Thanksgiving Day a tutti!!

mercoledì 25 novembre 2009

...November rain


Oggi è stata proprio una giornata uggiosa...piove, soffia un vento freddo sull'Indiana...ho mal di testa e me ne andrò a letto presto..relativamente parlando per i miei ritmi..sperando di dormire un po' di piu' delle precedenti notti. Sta piovendo da stamani..piove spesso da queste parti così, mentre andavo a piedi al campus oggi, mi è venuta in mente la bellissima ma struggente canzone "November Rain" dei Guns & Roses (chi vuole clicchi qui per sentirla live su Youtube). Eh sì, è Novembre, mica si puo' pretendere che ci siano 20 gradi e il sole come in Italia? E domani, se i meterologici americani non sbagliano, dovrebbe nevicare su West Lafayette, proprio il giorno del Ringraziamento, quello che si chiama negli States Thanksgiving Day.
Dicevo, è stata una giornata uggiosa che si è fagocitata la mia solita allegria..in giro non c'era quasi nessuno, sia per colpa del tempo che soprattutto delle festività. L'università da oggi alle 5 è chiusa fino a lunedì, anche se da sabato qualche biblioteca tornerà ad essere aperta. Ma gli studenti sono tutti ormai con la testa (e tra poco le mani) sul tacchino ripieno, e nel campus, se si escludono gli immancabili cinesi, c'ero solo io e una ventina di scoiattoli in cerca di cibo. Fa sempre un po' di effetto, abituati ai palazzi di Siena e alle meraviglie romane, trovarsi a camminare tra gli scoiattoli invece che tra i piccioni. Al dipartimento c'erano solo due professori e due segretarie...tutti a parlare della festa di domani, di chi invitera' chi, e di quanto mangeranno fino a strafogarsi tutto il pomeriggio...io andrò da Teresa, una delle segretarie. "She prepares excellent noodle!", mi dice Vicky! Ottimo, e penso già che domani riprendero' il chilo perso con la palestra: la bilancia diceva ieri 93..quando sono partito ero 96..non male direi Sandro!Poi tutti a parlare del "Black Friday"...no, non è una festa di neri, o una serata in smoking..mi dicono che sia una giornata di sconti strepitosi nella quale tutti vanno a comprare i regali di Natale..pensate che qualche negozio mette gli sconti a decrescere dal 40% al 10%, a seconda se il cliente si presenta dalle 5 alle 7 della mattina, e cosi' via...no, certe cose non le capiro' mai! Vi immaginate! Io alle 4 mi sveglio per andare da Best Buy? Ma se non l'ho fatto per Lady Gaga!Figuriamoci!
Arrivo in stanza e me ne vado dopo tre ore..sono rimasto solo io e non mi va di intristirmi ancora. Esco a comprare un paio di calzini per andare in palestra...ma sono troppo stanco e mi fermo al Greyhound, un grazioso caffè, a prendere un creme brule' caldo..fa freddo e piove..guardo le gocce scendere giù dal vetro e penso a dove mi trovo. JN se ne è andato in Maryland, e cosi' rischio di stare solo fino a lunedi'...le persone che avevo conosciuto con l'ISS sono tutte andate fuori per il break..rimangono i miei inquilini...solo due però perchè Noah e Edward se ne sono andati dalle loro famiglie, rispettivamente in California e in Kentucky! Torneranno domenica o forse prima. Bevo un altro sorso e navigo un po' su Internet, usando la connessione wireless del bar..la pioggia batte ancora forte...non mi va di tornare a casa a piedi e allora prendo il bus 1B, direzione Salisbury (gratis anche questo con la Purdue ID Card)e arrivo a casa. Scendo nel basement a controllare se l'output della lavatrice che avevo steso ieri sera è asciutto..devo ancora aspettare...la wireless non va mannaggia..che palle, oggi non ne gira una! ma è la svolta! Parlo con WYang che ha lo stesso problema..resettiamo il modem e alla fine mi dice se voglio andare a mangiare con lui e una sua amica al Noodle Factory...ci penso un po'...e il solo pensiero di rimanere qui da solo con Arthur che si prepara la sua classica zuppa ai tre risi e se la va a mangiare in camera, lasciando l'odore in tutta la casa, mi deprime assai..non diluvia troppo e dico che va bene. Esco e cominciamo a parlare...io mi lamento del freddo ma lui mi dice che dove studiava lo scorso anno a Minneapolis a quest'ora ci sono già 15 centimetri di neve..è un bravo ragazzo, seppure quello che si applica meno in casa. Parliamo un po' di noi e della vita nel campus..incontriamo Jessica (in realtà si chiama Menjia, ve l'ho detto che qui i cinesi si cambiano i nomi)..sta studiando management ,e a tempo perso, italiano perche' ha una coinquilina di Milano..vuoi vedere che prima o poi ce la farò a incontrare uno dei 15 italiani (me incluso) che studiano a Purdue in questo semestre? Jessica è simpatica, le piace Roma ed è la best friend di Xyang..mangiamo un piatto di "Pesto Cavatappi", una specie di pasta al pesto con pomodori e funghi con una spruzzata di parmigiano sopra..direi niente male per essere cibo americano! Assieme a noi c'e' anche un ragazzo che festeggia il compleanno..ma non spiccica una parola e quando lo fa dice una marea di cose ovvie...stile tronisti di Maria de Filippi, ma con l'aggravante che non è di certo un adone! Poi ad un certo punto vedo Xyang che mi indica una persona che è appena entrata nel locale...della serie coincidenze...è quello che aveva lasciato la mia camera qualche giorno prima che io vi arrivassi..penso..è quel sudicio che aveva lasciato quel casino al secondo piano..eccolo...biondo, ciuffo da una parte, occhialino da nerd, classico tedesco ma con buzza americana...che strano pensare che dormiva dove sto adesso io e che guardava dalle stesse veneziane della finestra da dove guardo ora fuori scendere battente la pioggia.
Ci salutiamo e io e Xynag torniamo verso casa..parliamo di Edward e mi racconta che di lavoro fa il venditore di acqua demineralizzata, quella dei contenitori celestini che si trovano spesso anche in Italia in uffici e negozi, tipo alla pizzeria del Poppi a Siena...Oh che l'avranno mica comprato su Ebay proprio da Clean Water(cosi' si chiama la sua azienda)?. Parliamo anche di altre cose ma quelle ve le risparmio per altri post!! Arriviamo a casa e mi sono decisamente ripreso..mi metto a cucinare la roba che è in frigo e che rischia di andare a male...preparo due sughi: uno salsiccia e olive con salsa di pomodoro, l'altro zucchine, salsiccia e noci..li congelo per momenti di scoramento culinario. Xyang mi chiede se voglio uscire con lui ma piove troppo e non ce la faccio, però mi piace che si stia creando una "relazionalità diffusa" nella casa...salgo in camera, spengo la luce e metto i Guns and Roses...

"Do you need some time...on your own
Do you need some time...all alone
Everybody needs some time...on their own
Don't you know you need some time...all alone"

Momenti "all alone" ce ne sono stati parecchi da quando sono arrivato a West Lafayette.. ma anche quelli fanno parte della vita, oltre che dell'avventura americana che ho deciso di intraprendere venendo a studiare qui.
...Notte a tutti...

martedì 24 novembre 2009

Back in the zone! Let's play guys!


Oggi è il 24 novembre. Ricordatevelo oggi è il 24 novembre! Comincia ora e qui il mio campionato con me stesso!! Dopo tanto aspettare sono finalmente riuscito ad andare in palestra e ritornare a giocare a basket. Qui comincia un'altra sfida, oltre quella accademica e sociale, quella sportiva..quella cioè di essere pronto e in forma per la mia squadra, il Chianti Basket, quando tornerò a Siena a metà febbraio.
E' bastato presentare la mitica Purdue Card e, come dice JN, il mio professore, "Shazan!" e si sono aperte le porte del Rec Sport, il fantastico centro sportivo della Purdue University. Per chi volesse dare un occhio clicchi qui.
Quando entri capisci perche' gli americani sono un popolo competitivo negli sport e come tengano molto alla forma fisica...non tutti chiaramente, McDonald è sempre in agguato! Dentro al complesso sportivo ci sono studenti, professori, dipendenti ma anche ex universitari a cui, pagando un po' di piu', è consentito usare le facilities del REC. Parlavamo di pagare: solo 10 dollari da ieri al 17 dicembre!! e ho l'accesso a tutto..dico tutto...e intendo campi sportivi e da tennis fuori, campi di qualsiasi gioco dentro in 3 palestre distinte (North, West and East), un circuito interno per correre sopraelevato, una palestra fitness e pesi da paura..anche per alcuni energumeni che vi transitano...una piscina olimpica con una piccola piscina per i tuffi. Una figata davvero! ah dimenticavo c'e' anche la sauna e il centro Spa, ma questo ultimo non l'ho ancora trovato con la mappa. Con la tessera poi ti danno gratis un piccolo asciugamano viola e qualsiasi pallone che vuoi, basta riportarlo senno' lo paghi..Dicevamo...in realtà il primo giorno di ritorno alle attività sarebbe stato ieri..ero cosi' timoroso e impacciato che non sapevo che fare, dopo l'estate passata dietro al malandato polpaccio e l'influenza che mi ha impedito di allenarmi e giocare le ultime due partite di season prima della mia partenza per gli States. Ho fatto dieci minuti di corsa e sono andato a vedere come funzionava..mi sono preso un pallone e sono sceso in un campo dove c'era un ragazzo di colore che tirava da solo..qui ognuno si fa gli affari suoi e capita che si tiri al canestro anche con 4 palloni, peggio che nei momenti più scazzati del pre-riscaldamento al Coni. Poi attorno a me una marea di cinesi!Vedevo che mi puntavano..e ho detto: ora mi chiederanno di giocare, oppure dove ho comprato la maglietta..ma de che! Volevano che me andassi per giocare tra di loro. Scoraggiato, ho fatto 15 minuti di tiro e poi ho chiesto a qualcuno se ci fossero altri campi...non capivo perche' su 8 campi, 4 di basketball, due di badminton e due di pallavolo fossero tutti cinesi a giocare...eppure nello spogliatoio avevo visto altra gente...cosi' ho chiesto e sono andato alla palestra West: ecco li c'erano bianchi e neri a giocare a basketball in vero style playground! Ma dimmi te: c'è "divide" pure qui!!Effetivamente i cinesi hanno paura di giocare con i bianchi, come i bianchi temono la fisicità dei neri..non è uno stereotipo è la realtà delle cose. Per questo ognuno tende a giocare con la propria razza. Cosi' sono arrivato nei nuovi campi e subito mi hanno chiesto se volevo giocare: un sorriso gigante è uscito dalla mia faccia: "Yes, why not!". Si gioca come al Custoza: chi prima arriva gioca e chi vince resta..se uno va via si sostituisce..i punti però sono differenti: si contano 2 per il canestro da 3 e 1 per quello da 2. Si arriva a 15 per match. L'impatto non è stato facile, qui menano da paura e difficilmente chiamano i falli..in compenso non sanno cosa siano i passi e ne fanno mille, ma se fai "passo e tiro" ti gridano "travelling!" Non riuscivo a carburare; poi mi sono sbloccato con una serpentina difficilissima conclusasi con un tiro rovesciato, sollevando lo stupore dei team-mates, e poi una bomba da 8 metri...Ma non mi sono piaciuto, anche perche' qui ognuno fa come gli pare..prende e tira..come inizio scorso anno col Cance. La vera svolta è stata però oggi..ho cambiato mood, ho ricominciato a stringere i denti come solo io so fare e mi sono totalmente immerso nel tough basket amatoriale americano. Dopo il riscaldamento (oltre 1 miglio di corsa) mi sono presentato alla palestra West...sì, come immaginate, a quella North c'erano ancora solo asiatici! Ho aspettato un po' e poi mi hanno inserito nella squadra di Glen e Brett, due ragazzi normali e con buone skills cestistiche. Il mio impatto è stat terrific: ero mentalizzato, le gambe seguivano la testa oltre le aspettative. Non esagero ho "caricato" 12 punti nei primi 5 minuti con tiri da ogni posizione e alcuni assist che hanno fatto dire a Brett.."you are the best pick I have choosen lately!"...ero come si dice negli States.."in the zone"..una macchina da canestri..sarebbe stato contento anche Ivan, se sempre si ricordera' chi sono quando tornerò a Siena!
Vinta la prima, si gioca la seconda. Glenn mi guarda e mi dice "te la senti di marcare il black, picchia duro"...e io gli ho detto "Absolutely", con lo sguardo che diceva tutto. Figuriamoci! dopo le lotte con Figline e Arezzo se ho paura di buscarne..e cosi' è andata..vinciamo anche gara due, easy, in scioltezza! Arriva gara 3 con 3 black in squadra..quello che marco è davvero atletico ma gli faccio una finta e gli tiro in faccia cadendo...ciuf--only net...il ragazzo mi guarda e ride...la sfida continua ma ormai sono cotto!ho i crampi ai polpacci.gli lascio il floor...Ale slow down, dico tra di me..ti vuoi rompere subito?..e cosi' perdiamo...ma i ragazzi sono contenti lo stesso e io piu' di loro...sono già passate due ore. Scappo! Nello spogliatoio non c'e' quasi nessuno perche' stanno tornando tutti a casa per il giorno del ringraziamento..mi metto il mio asciugamano verde attorno alla vita (qui non usa l'accappatoio, proprio si vede come nei telefilm americani) e vado a fare la doccia..mi vesto ed esco felice. Mi sono piaciuto è questo lo spirito giusto per questa nuova sfida..the Captain is back...passo davanti alla Bell Tower, sono le dieci e le campane, dopo i soliti rintocchi, cominciano a suonare una musica dolce che mi fa sentire ancora più bene. The Captain is back...e anche le campane sembrano saperlo!

lunedì 23 novembre 2009

The power of technologies


Stasera vi parlero' di tecnologie della comunicazione e dell'informazione, quelle che con una sigla vengono definite ICT. In Italia, ma in tutto globo molto prima dell'Italia, si sta discutendo di come le ICT rappresentino il driver dello sviluppo delle nazioni, l'indispendabile infrastruttura dei sistemi paese, la nuova frontiera per l'erogazione dei servizi e la comunicazione tra la società, i cittadini e le istituzioni. Le tecnologie però non solo consentono tutto ciò ( vi consiglio di leggere Manuel Castells a riguardo), ma dividono, e spesso acuiscono il gap (il divario) tra gli "have" e gli "have not" cioè tra coloro che posseggono e coloro che non posseggono i mezzi tecnologici...e anche tra coloro che hanno le competenze digitali, come direbbe VanDick, per usarli oppure no. Per semplificare al massimo basti pensare ai paesi principalmente del Sud del Mondo, nel primo caso, o alle fasce degli anziani, per la seconda tipologie di divide. Ma in realtà il divide è qualcosa che tutti possono sperimentare...pensate a me..senza la mitica Purdue Id Card mi sentivo escluso da tutto quello che riguardava la vita universitaria e i suoi servizi...e perche'? perche' il sistema informatico richiedeva tempo per processare i dati e, come sapete, mi avrebbero comunicato il gran giorno solo per email...alla quale non potevo accedere perche' l'accesso avviene solo con il tesserino...mi sentivo escluso anche io, pur considerandomi abbastanza tecnologicamente avanzato ed esperto..forse piu' nella teoria che nella pratica spinta, ma sicuramente non arretrato tecnologicamente. Qui senza Internet sei fregato! Gli uffici che erogano servizi non rispondono quasi mai al telefono e mettono una segreteria cosi' snervante che ti viene voglia di riattacare...e comunque la risposta alla tua richiesta ti viene inviata per email, cosi' come il numero elettronico della pratica richiesta.
Ma le tecnologie, e qui mi schiero dalla parte dei tecnoentusiasti, aiutano anche a ridurre le distanze. Pensate che grazie a una semplice email sono riuscito a venire qui a Purdue a studiare, oppure a correggere con Lorenza la presentazione del nostro reserach paper per la conferenza di Urbino che si è tenuta venerdi scorso (a proposito grazie Lore!). Dopo tanta pazienza e tentativi molteplici sono riuscito ad alfabetizzare mamma e babbo per chiamarmi su Skype, inviarmi le email, oltre alle altre cose che sanno già fare con i motori di ricerca. Ritengo al di là di tutto che sia la motivazione che fa la differenza e la mia venuta qui a Purdue li ha sicuramente stimolati ad usare la Rete per stare in contatto con me senza fare regali inutili alla Telecom o alla AT&T. Stasera poi mi è stata fatta una sorpresa che solo le ICT potevano realizzare. Laura grazie ancora per avermi fatto parlare con tutta l'allegra compagnia di casa Mazzini, impegnata a desinare per celebrare l'"olio novo", come si dice in Toscana. E' stata una figata vedere, oltre alla mollettina trendy di Laura, i ricci di Anna, la mise "ggiovane" di Elisa, la cabeza lucente di cicio, e sentire i saluti di Mari e Riccardo..e anche quelli di Bubba e Paola che erano già a casa, ma che indirettamente mi sono fatto miei e porto con me qui a North Grant Street. Very cool parlare della miriade di cinesi che mi circondano ovunque vada, del vostro menu che mi aveva fatto venire un'acquolina in bocca pazzesca, e poi parlare della frusta a vapore, di "ebony and ivory" e della programmazione televisiva statunitense per sapere se qui prende Rai 1, Rai 2 e anche Rai 3!!!
Grazie ragazzi, sono uscito felice dal Dipartimento...tra gli "have" e gli "have not"...I can surely say I "have" awesome friends!!!

domenica 22 novembre 2009

La domenica andando a lezione


Oggi ho sperimentato cosa significhi il metodo americano. Si avvicinano gli esami e c'e' poco tempo da perdere..gli studenti son sempre piu' duri. Allora..Non sono chiari alcuni concetti? difficoltà nelle esercitazioni e nel report finale? allora che si fa? si va a fare una bella lezione di ripasso la domenica dalle 3 alle 4 all'università! Are you kidding me? Not at all!! Davvero. Cosi' dopo una mattina passata tra la lettura di un articolo sui social media in inglese, la scrittura di 5 relazioni da inviare a Siena, e 3 chiamate kilometriche in Skype con casa, Paolo e Cicia, mi sono preparato per uscire per la mia prima esperienza didattica domenicale. Diciamoci la verità, mi invidiate un po' eh! In realtà doveva essere ieri ma siccome ieri c'era l'ultima partita della stagione di footbal americano, allora tutti volevano andare a tifare Purdue in trasferta e il prof l'ha spostata a oggi. Sono andato a piedi all'università e all'interno del campus sono passato, come faccio ogni giorno, accanto a questa torre, chiamata Bell Tower, che, non so perche', ma mi ricorda un po' l'Italia.
La lezione è stata utile per gli studenti, ma anche e soprattutto per me perche' dopo ci siamo fermati con il professor Kim a parlare della mia tesi e delle implicazioni tra le nostre ricerche per altre due ore. Molto interessante.... Non mi sentivo granche' bene, mi è salito il mal di gola per cui ho deciso di rinuciare ad andare in palestra (nonostante avessi la borsa con me) e il prof mi ha accompagnato con la macchina a casa. Entrando ho visto Edward (a proposito rispondete al sondaggio mi raccomando!) che armeggiava in cucina..stava infornando una bella apple pie, già pronta ma invitante...mi ha chiesto se la volevo e io non potevo resistere alla tentazione...in compenso gli ho offerto un po' di tacchino e verdure che mi erano avanzate e cosi' alla fine non ho cenato solo..e la torta di mele calda non era male, nemmeni per la mia gola...poi sono salito in camera e mi sono messo a leggere ancora i residui degli impegni italiani...ad un certo punto scorgo un giornale locale, "Journal and Courier", che avevo avevano regalato ieri sera alla festa di Sarah...mi viene da sorridere...anche se davanti a me c'e' il solo il muro giallo e il cappellino degli Yankees che mi possono vedere..la copia cartacea è qui con me, sicura già in valigia, ma in Rete è già un successo...date un occhio qui....potro' uscire domani senza assalto dei fan!? :)

sabato 21 novembre 2009

Saturday night is allright for fighting



"Saturday night is alright for fighting", dice una famosa canzone di sir Elton John. Ecco io, invece, sono appena rientrato da un piacevole, tranquillo party a casa di Sarah a dowtown Lafayette circa 35 minuti abbondanti a piedi da casa mia qui a North Grant. Ma il combattimento, il fight, l'ho vinto questa tarda mattina. Sono infatti riuscito a fare un pranzo tutti e 5 assieme. Come ho fatto? Beh un po' di pazienza, lavori ai fianchi in separate sedi, e buon cibo italiano..questo il mio mix. Mi sono messo a cucinare, come promesso ai ragazzi, e ho preparato due paste diverse..una con zucchini e zafferano e l'altra pomodoro salsiccia e fughi. Edward è stato molto gentile a darmi le zucchine e i funghi (sinceramente non ho volutamente guardato la data di scadenza ma erano passabili) e Arthur ogni tanto veniva e girava il sugo. All'una e mezza tutti a tavola..ho apparecchiato nella sala cambusa-negozio e pensate che non c'erano sedie a sufficienza nella casa ed Ed è dovuto andare a prenderle (sudicie) in giardino. Finalmente vedete anche le loro facce nelle foto!Quale è secondo voi Edward? Improvvismante è comparso anche Xyang, che pensavo fosse fuori casa e che invece si era fatto svegliare dal profumino della pasta. La pasta era buona e tutti, ma in particoare Noah, si sono fatti dei bei ripassi di penne! Ce l'ho fatta!!!una missione compiuta..dare una parvenza di comunità a questa casa e all'individualismo prevalente di Baumaniana derivazione.
Anyway, la seconda vittoria è arrivata combattendo (fighting) per cambiare letto. Ed mi ha trovato un letto a quasi due piazze e abbiamo dovuto portarlo su per le scalee far scendere l'altro. E' stato molto complicato e faticoso ma alla fine dopo alcune peripezie ci siamo riusciti. Il letto piu' grande mi ha costretto a cambiare lenzuola e coperte...e devo dire che non è stato facile trovarne di pulite nell'armadio comune..c'era un lenzuolo viola (ho detto mai! al massimo giallorosso!) e uno rosso, ma solo da una parte, perche' nell'altra c'erano impronte di scarpe e tanto sudicio..mi sono fatto forza e alla fine ne ho tovato uno decente..allora a quel punto ho dovuto cambiare un po' i mobili e quindi pulire di nuovo..senno' con l'asma, che potenzialmente mi posso ritrovare, avrei fischiato come un treno a vapore tutta la notte! Pulito tutto e fatte alcune cose per domani (perche' domani ho lezione dalle 3 alle 4 anche se è domenica!!) mi sono preparato e sono andato con Bushan alla festa a casa di Sarah che avevo conosciuto ieri alla scuola..no,non pensate male.. non era una bambina di origini italiane che voleva le cucinassi le lasagne, o una maestrina affascinata dal mio accento italiano, è la volontaria che aiuta Nancy. Per cui ci siamo trovati con Bushan al Triple XXX, una birreria in fondo al campus, è siamo andati a piedi a Lafayette. Ero un po' curioso di vedere questa cttadina che è separata dal campus da un ponte..abbiamo attraversato il pedestrian bridge (non lungo come quello di Chattanoogaa, Stex!) e ci siamo addentrati in questa graziosa e tranquilla cittadina. Fatti 10 blocchi siamo arrivati a casa di Sarah. Si trattava di un triple compleanno di due ragazze cinese e un americano. L'ambiente era molto tranquillo e internazionale. Tantissimi orientali, due francesi, americani di vari Stati, io e il mio amico indiano. Tanto cibo, patatine, salse e tante schifezze da snack sul tavolo e 3 fantastiche torte gelato. Ho conosciuto molte persone e pensate un po'...ho scoperto che siccome le orientali hanno dei nomi incomprensibili allora si mettono dei nickname per farsi ricordare.. per cui ho conosciuto Vincent, in realtà Jiayin, e poi RIR, Wei e Orange!!!! sì perche' e' stata un anno ad Amsterdam a studiare e ha deciso di farsi chiamare cosi! oh my good!!!Buhshan è simpatico e alla mano e abbiamo molte cose in comune, tra cui quella stranissima di essere stati entrambi a Seattle il 4 luglio 2008! che strano! Pippo chissa' se era quello davanti a noi a vedere i fuochi di artificio? Saremo circa una quarantina tra cui Dana, padre di 4 figli che si divertono a giocare in camera con le ruspe (come Niccolo'), un giovane pastore (nel senso di religioso), e una ragazza che sta studiando italiano a Purdue..molti si conoscono attraverso la chiesa cattolica di Lafayette dove lavorano o prestano servizio per la comunità.. la parte più divertente è quando dobbiamo cantare ai tre festaggiati "Happy birthday to you" in tutte le lingue presenti in casa... il mio "Tanti Auguri" è chiaramente un assolo e strappo un applauso nel mezzo dell'imbarazzo!Poi si aprono i regali (Wei trova come dono uno scatolone di patatine) e io e Bushan andiamo verso casa. Per la strada parliamo delle nostre vite, di Roma e di Mombai, e di come sia importante conoscere nuove persone, culture e cibo. Ci rivedremo presto al campus e per qualche serata di sicuro. Torno verso casa e mi perdo nel campus..non ci crederete ma dopo due settimane capita da quanto è grande e non molto illuminato..ascoltando la radio sul telefono arrivo finalmente a casa..Edward sta lottando con un televisore usato appena regalatogli dal fratello.. lui avra' ancora da combattere per un po' di ore..io invece vado a letto! a domani e forza chianti...grazie ancora per questa ennesima vittoria nel saturday fight del PalaConi.

venerdì 20 novembre 2009

Un italiano tra i banchi di scuola



E' molto tardi ma volevo lasciarvi un po' dei miei pensieri prima di andare a dormire..se non collassero' sulla testiera! Ieri vi ho parlato di comunità nel senso del farne parte e aderire a qualcosa di condiviso. Oggi dopo tanto ricevere ho deciso di dare anche io il mio contributo. No, non ho cucinato italiano per i graduate students..quello mi tocchera' dopo Thanksgiving..e nemmeno mi sono messo a sistemare i mille oggetti che continuamente Edward porta in casa..(le ultime novità sono un materasso, uno stereo, due scatole di budino al riso già scadute, una cassa di zucchine e una pianta finta)...ma ho partecipato a una bella iniziativa organizzata dall'Internation Scholar and Student Office di Purdue. Sono andato in una scuola elementare di West Lafayette, la Burnett, a presentare il mio Paese, l'Italia, a oltre 200 bambini provenienti da alcune scuole nelle vicinanze. Eh sì Nancy mi aveva chiesto se me la sentivo e cosi' c'ho pensato un po' e poi alla fine ho deciso di dare il mio contributo qui alla comunità locale, preparando una presentazione sull'Italia. Nei giorni passati, meglio dire nelle notte passati, mi sono divertito a preparare il powerpoint. Perchè ci volevano immagini, giochi e creatività per interagire e far divertire 50 bambini per mezz'ora. Cosi' ho preparato la mia presentazione mi sono recato oggi all'Ufficio ISS e lì ho incontrato Nancy e altri studenti come me pronti a presentare i loro paesi. Bashuam per l'India..è l'unico nome che mi riesco a ricordare anche perche' gli altri erano tutti asiatici perche' presentavano 3 differenti regioni della Cina, Taiwan e Corea del Sud. Arriviamo alla scuola grazie a Sarah, una volontaria, che ci porta con la sua macchina; la cinese siede davanti perche' ha la valigia con dentro degli abiti che indosserà per i bambini, mentre io e Bashuam di dietro, ed essendo entrambi alti oltre 190 cm praticamente stiamo con le ginocchia in gola. In mezzo a noi un cinese Vincent (tipico nome cinese non pensate!) che era stato coinvolto per insegnare ai bambini a mangiare con le bacchette di legno...very cool. Arriviamo alla scuola e io sono stato posizionato nella sala 11. La IT specialist della elementary school mi chiede la presentazione e la carichiamo in un computer collegato alla televisione. Sono le 1.20 pm in dieci minuti arriveranno i primi bambini...dico primi perche' dovro' ripetere la presentazione 4 volte con 4 differenti gruppi...sono un po' emozionato e anche timoroso del mio "terrific english" con quei bambini...forse terrific anche loro ma in un altro senso!! Sono in realtà fantastici: tutti con le loro magliette della scuola, si siedono nelle chiar e in terra...mi guardano curiosi di capire chi sono e cosa raccontero' dell'Italia. Sono di varie etnie e di varie età, accompagnati dalle maestre, e molti con il quaderno pronti a prendere appunti! In sottofondo metto un po' della musica italiana che avevi salvato nella penna usb prima di partire, visto che il mio fido ipod Shuffle aveva deciso di riposare in pace nel cimitero dell'high tech poco prima della mia partenza.Le casse passano Elisa, Tiromancino, Alex Britti e il mitico "Per una lira"..Let's start kids! "My name is Alessandro, I am Italian guy"...così piu' o meno è cominciata la mia presentazione che se volete potete leggere per curiosità da slideshire collegandovi al link qui sotto
"presentazione Italia"
Parlare con i bambini americani dell'Italia è stato molto divertente e bello..anche se faticoso..sembra che il nostro Paese piaccia un sacco..anche se alcuni bambini non sanno dove si trovi l'Europa e pensano che la torre Eiffel si trovi a Roma. Quando comincio a parlare di cibo si gasano tantissimo...quanti di voi hanno mangiato una lasagna? e tutti con la mano alzata...per non parlare della Pizza...e via con la storia della pizza Margherita e della regina..e poi parlare della Gioconda che qui chiamano Monna Lisa, dei canali di Venezia e del Colosseo dove è stato girato The Gladiator!! E scoprire che Pinocchio non è stato inventato da Disney ma da Collodi! Non ha prezzo!!Poi si parla di calcio e scopro che ormai qui è una realtà e che quasi tutti i bambini hanno tirato un calcio al pallone...poi con orgoglio dico loro che siamo campioni del mondo di calcio (sì Albe)e mostro la mia maglia di Amauri, versione oro, comprata con Pietro, Lucio e Vivio dopo Juventus-Real Madrid piu' o meno un anno fa. I bambini sono contentissimi di vederla, come ti poter vedere dal vivo gli euro o la bandiera dell'Italia che ho con me disegnata in una salvietta del Coni..un po' di scena ci vuole no?! Ma la parte piu' divertente viene alla fine con i giochi dove insegno ai bambini un po' di parole in italiano per salutare i loro amici e genitori, e poi li faccio contare da 1 a 9 a voce alta...è dura ma mi diverto...entra la seconda classe..let's move on again guys..e poi la terza..senza un attimo di pace...gli orari vanno rispettati e poi la quarta...sono stanchissimo ma felice di aver comunicato un po' del mio Paese a questi ragazzi, senza gli stereotipi della mafia, del padrino, del mandolino ma con una bella pizza nella slide, quello sì di sicuro. E' stato bello vederli alzare la mano e farmi domande..anche le piu' assurde...fantastico quando uscendo dall'aula mi dicevano grazie e poi ciao con la mano. Usciamo dalle aule e viene il preside a ringraziarci, c'e' anche la stampa locale ad accoglierci..Alla fine sono esausto ma felice di aver dato il mio contributo a questi bambini e a questa comunità che mi ospiterà fino alla metà di febbraio.

giovedì 19 novembre 2009

The sense of Community


Oggi voglio parlarvi del senso di comunità. No, state tranquilli non parlero' delle comunità di tossicodipendenti o di quelle per disintossicarsi dal sesso..che nessuno di noi forse conosceva prima di sapere che Michael Douglas vi ha dovuto fare ricorso dopo aver recitato in Basic Instinct. E nemmeno troppo delle comunità on line che, come afferma il rapporto Censis pubblicato oggi sui consumi mediali degli italiani (mi informo comunque ragazzi sul Belpaese, state tranquilli!), sono ormai una delle realtà del nostro tempo libero e dei nostri comportamenti di cittadini della post modernità. Vi parlerò di come anche uno straniero da poco arrivato qui possa sentirsi comunque affascinato dal forte senso di commitment e condivisione che lega gli studenti di questo Ateneo. Ecco alcuni esempi per farvi capire cosa voglio dire. Sì lo so che il post sarà meno divertente di altri, ma è quello che mi sento di scrivere stasera e condividere con voi.
Ieri mentro ero in stanza mi sento bussare alla porta. Era il direttore del Dipartimento che volevo sapere se ero arrivato e voleva conoscermi. Assieme a lui c'era il vice e subito mi hanno accolto alla grande cominciando a parlare per farmi sentire a mio agio. Poi Howard (il direttore) ha cominciato a farmi fare il giro del corridoio per presentarmi tutti i professori e anche gli studenti del dottorato. Immediatamente mi ha detto che ogni venerdi' organizzano un incontro tra i Grad students di Communication e o vanno a mangiare, o a bere o a divertirsi...per fare squadra, per fare comunità che condivide lezioni, esami, ricerche ma anche ordinary life, tempo libero e cerca di crescere assieme. Una comunità aperta anche ai visitors come me, aperta come sono sempre le porte delle stanze dei professori, aperte come devono essere le menti per apprendere. Da quel momento anche la mia porta è rimasta e rimarra' sempre aperta quando sarò in stanza al Beering Hall.
La comunità cresce anche attraverso simboli condivisi. ..è quel senso di appartenenza alla stessa istituzione che si concretizza ad esempio nella Traveller Mug del Dipartimento, o più broadly nel merchandising. Il campus è pieno di Student Stores dove trovi sempre studenti e faculty member, ma anche visitatori, pronti ad acquistare magliette, felpe e tutto quello che la vostra mente può pensare utile per vestirsi e frequentare l'università. Il senso di indossare la felpa di Purdue è però troppo differente da quello di indossare la t-shirt di Siena o della Sapienza. E' un feeling che noi non possiamo capire, perche' le loro tradizioni sono diverse, cosi' come il fatto che loro vengono accettati da quella università presentando una domanda almeno 8 mesi prima e che non è detto che venga accettata...quindi il senso di essere stati accettati nell'ateneo è diverso, c'e' il proud to be a Purdue student. E' diverso perche' sono abituati fin dalle scuole elementari a indossare magliette con i loghi delle scuole o delle high school per cui è normale che lo facciano anche al college. Così si spiegano i fallimenti di tanti tentativi di far aderire certe logiche in Italia: non c'e' mercato perchè non ci sono active pubblics, come direbbe il professor Kim! Ma quando arrivi qui senti quel senso di comunità che ti porta ad aderire e mostrare, attraverso il gesto di indossare i loro simboli, che ti senti pronto a entrare nella loro way of life. E' quello che mi è successo oggi quando mi sono trovato a comprare felpe e magliette (complice anche un saldo del 35% su tutto lo stock!) che qui indosserò di sicuro durante questi 3 mesi, ma che forse in Italia troveranno spazio, dove il primo momento di celebrità quando tornerò a casa, nelle scatole di vestiti del garage di casa mia sull'Amiata. Per la contentezza di mamma Alba, chiaramente.
Comunità come sinonimo di condivisione di ruoli: stasera ho partecipato al grad seminar di Public Affair di Kim; è stato molto bello vedere come sono gli studenti che ad ogni appuntamento, conducono la discussion sulla base dei readings dati dal professore, e fanno interagire l'aula. Il professor si siede tra di loro e ascolta poi alla fine riassume e valuta. Un modo per coinvolgere e responsabilizzare tutti. Potete capire l'imbarazzo che ho avuto quando è toccato a me parlare...meno male che si parlava di social media e l'impatto che hanno sulle Pr e il lavoro dei pratictioner..su quello per fortuna sapevo i termini specifi..e mi poi dicono me la sono cavata alla grande. Senso di comunità come quello che percepisci quando alla fine della lezione una studentessa, Vicky, mi chiede se domani voglio andare a mangiare una pizza con loro e partecipare ai loro incontri...queste cose in Italia, non ci sono...o avvengono solo in rare occasioni e rimangono nelle buone intenzioni...la disponibilità e l'aperuta verso gli altri difficilmente si riscontra in ambito universitario tra gli stessi colleghi, figuriamoci con uno studente straniero! Tentativi se ne fanno e se ne sono fatti, certo...l'idea di comunità di Siena che dal 2000 Maurizio e altri hanno cercato di far emergere e attecchire nell'Ateneo prima del crash down del 2006..senso di comunità che stride masochisticamente con l'indivualismo prevalente che caratterizza questo clima da fratelli-coltelli che qualcuno sta abilmente, o forse scelleratamente, portando avanti in Via Banchi di Sotto..Oppure la disponibilità a farci interagire a Roma attraverso i Progetti di facoltà (le così dette chiamate di idee) e la rivista del Dottorato (a proposito se qualche romano mi legge è piaciuta molto al direttore del dipartimento)..e come non citare gli aperitivi con Linda, Serena e la Prof sul tetto del Minerva o nelle vicinanze di Piazza Fiume....ma sono eccezioni...che qui invece rapprsentano la normalità in un clima dove comunità, partecipazione e apertura verso l'altro sono la regola quotidiana. Forse tutti i college americani sono cosi', forse è solo questa università, forse questa è la prima impressione che alla fine del mio soggiorno rivedro' criticamente...ma sento che quello che sto vivendo qui a Purdue è quello che io reputo un modello di comunità universitaria che consente la vera crescita professionale e l'empowerment di coloro che vi lavorano e studiano. Questi i miei pensieri..forse anche i vostri, non so...a domani! vi aspettano tanti racconti interessanti!e tante novità!

mercoledì 18 novembre 2009

Acrobazie e magie della Purdue ID Card



Finalmente da oggi pomeriggio ho il mio Purdue Id Student, la chiave di volta per accedere a tutti i servizi e le facilities di questa università...ma quanto è stato difficile e burocraticamente faticoso! Noi ci lamentiamo dell'Italia ma anche qui le cose vanno spesso slow. Per ottenere un numero di registrazione per la "magic card" ho dovuto compilare 3 fogli lunedi scorso, non appena arrivato, e poi per processare la mia richiesta il sistema centrale richiede dai 7 ai 15 giorni. Capite che senza quella tessera non si puo' andare in biblioteca a studiare, non si ha lo sconto alla mensa e ai ristoranti del campus, non si puo' andare in palestra, accedere ai concerti gratis, non si puo' usare Internet...e loro come ti avvertono che il tuo numero è stato accettato e che puoi andare a fare la tessera? con Internet!!! Ma se io non posso accedervi dal campus come faccio a sapere quando sarà pronta? Stranezze americane..in compenso la casa di Edward è vecchia e scricchiolante ma ha la connesione wireless (che spesso in camera mia al secondo piano non prende) e la connessione wired che va veloce ma funziona solo con il mio netbook bianco (grazie Paolo per avermelo fatto comprare!). Cosi' stamani a metà mattinata quando ho visto su Gmail che mi era arrivata una email da Nancy del Business Office non ci potevo credere...stavo per avere la tanto desiderata tessera..Arthur, uno dei due cinesi,quello col cappello, mi ha detto che ho avuto fortuna che lui ha aspettato 15 giorni. Cosi' armato di zaino e ombrello ( eh si pioveva anche oggi maremmaccia!) sono andato alla Memorial Student Union, located in fondo al campus circa 25 minuti a piedi da casa mia...un po' come andare da Porta Pispini a Porta Camollia per interderci con gli amici senesi..con quelli romani, da Piazza del Popolo a Piazza Venezia. Due passi salutari. Arrivo lì, mi controllo i capelli spettinati e chiedo di poter fare la tessera..cosa scopro? che avevano bisogno di 3 fogli e del mio passaporto che erano a casa..ho detto loro che nessuno mi aveva avvisato nell'email che avevo ricevuto e che se potevano potevano recuperare i dati dal sistema, essendo già registrato come utente. Nulla da fare! Quanto sono rigidi gli americani in questo! Perciò mi sono rifatto altri 25 minuti per arrivare a casa e poi altri 25 per tornare alla MSU. Finalmente era tutto pronto. Mi fanno sedere...look at the camera please..eh flash! foto acquisita. A siena e roma ci vuole un minuto per fare la tessera non 8 giorni by the way, qui un minuto ci vuole solo per stamparla. Sarà il fuso?! Non ci posso credere!E' tra le mie mani!Posso cominciare ad usarla. E lo faccio subito per avere un biglietto gratis per la preview nazionale di un film "When in Rome" che sarà su tutti i cinema statunitensi dal 29 gennaio 2010. In realtà è un pass "first arrive-first serve", cioè chi prima arriva entra fino a che ci sono i posti...Passo al dipartimento per studiare due paper che devo leggere per la classe di domani...e mi collego finalmente alla Rete...ma N0! Il sistema richiede il mio login e password di Purdue che io non ho. Vado da Vicky che gentilmente chiama l'IT Manager del Dipartimento e per fortuna mosso a pietà le dà i miei estremi (ad un certo punto sembrava che me li dovessero inviare per email, non avevo parole)...ma la password serve solo quando hai PAL2.0, un programma per il computer che possono istallarti solo all'IT Office che si trova in un altro building alla Steward Hall. Per cui riparti, riprendi l'ombrello e via alla Steward. I ragazzi sono simpatici e competenti e in 10 minuti il mio pc è ok. Ora sono pronto per tutto, con la Purdue ID e Internet always on, non temo più nulla!!
Torno al dipartimento e poi riesco dopo due ore per andare al cinema..si trova pero' lontano dal campus per cui a piedi arrivo al "Cinema 9" solo dieci minuti prima dell'inizio del film. Tutti i biglietti già esauriti. Mannaggia!Parlo con una delle hostess della serata (hanno una maglietta nera con la scritta del film impressa ad altezza cuore, diciamo) e le dico che mi dispiace non poter vedere il film perche' venendo da Roma sarebbe stato "cool" vedere il film ambientato nella Capitale. Loro mi dicono "are you really italian from Rome?"..a quel punto sento che me la posso giocare..forza Ale...soprattutto quando arriava un'altra ragazza che era tornata da una vacanza tra Rome e Florence con un'altra amica hostess...we love your accent but your english is terrific (che significa che è molto fluido e appropriato).Le tre hostess mi dicono di aspettare che forse ce la fanno a farmi entrare...è cool il fatto che tu sia l'unico italiano per la visione in anteprima nazionale di un film su Roma e l'Italia negli Stati Uniti. Gli altri rimasti senza biglietto vanno via...Una ragazza sorride, ok ci siamo...ho il ticket...in cambio pero' mi fanno una foto con il biglietto in mano e mi metteranno sul Twitter, Facebook e MySpace dell'evento..non ci posso credere...poi con il mio piumino verde mela mi riconosceranno tutti!!diventero' famoso? :) Inizia il film..il movie è ok, fa spesso ridere, ma soprattutto mi fa effetto essere tra i campi di grano dell'indiana e vedere davanti a me il colosseo, il pantheon e la fontana di Trevi.. penso sempre c'e' un legame invisibile tra tutto quello che mi sta succedendo. La storia d'amore è scontata ma molto carina, e di certo non ve la svelero' qui tra queste righe del blog. Esco dalla sala ritrovo le 3 ragazze che mi chiedono se voglio essere intervistato per il sito del film e per la promozione che faranno in rete! Dico di no ma le ringrazio...ma comincio a pensare...saranno già i poteri magici della Purdue Id Card?

martedì 17 novembre 2009

L'allegra famiglia di North Grant Street



Eccoci qua. Day by day, davanti al mio blog. Stasera mi sento contento. Ho finalmente cucinato e non ho mangiato da solo..incredibile...Eh sì è la prima volta da quando sono in questa casa che mangio con qualcuno..chi sarà? lo scoprirete alla fine del post!
Quando sono entrato in questa casa, come avrete capito, ormai 9 giorni fa, mi sono abbastanza preoccupato. La casa non sarebbe brutta ma è vecchia e tenuta male, almeno in alcune delle sue stanze chiave come la cucina e il bagno..direte voi, hai detto niente! Altro che via Avignone e Finimondo.. Il proprietario si chiama Edward, avrà circa 30 anni, alto piu' o meno come me, ma secco da morire...quando l'ho conosciuto indossava una tuta gialla tutta macchiata e rotta, la stessa che aveva stasera quando mi ha salutato prima di andare a letto. L'annuncio della casa diceva "I need someone who will help us to keep this house clean!"..pensavo cavolo! saranno dei perfezionisti...in realtà cercavano uno sguattero, I think! AnywaY Edward ha capelli nerissimi, che lava con la birra, e ha la passione del ballo che penso faccia a buoni livelli e in eventi in città.. per il resto sta sempre a casa e si dedica a mille lavori domestici, tra cui avere aggiustato l'acquaio!!! Il suo preferito è però collezionare di tutto. In casa ci sono milioni di cose che non avevo mai visto o che avevo dimenticato esistessero. Partiamo dalla sala in cui troviamo una macchina da cucire antica, un quadro del Mago Odini, due televisori con sopra due piante con ancora la targhetta, 2 fax, uno scanner, un mobile da giardino bianco, due vasi cinesi e potrei continuare all'infinito tante ne scoprirei di altre mille..cose spesso kitchissime e inutili. Ma lui tiene e conserva di tutto. Vicino alla mia stanza (che vedete il giorno delle grandi pulizie nella seconda foto) al piano di sopra ci sono buttati per le scale un apparecchio per l'aria condizionata, una finestra a mezzaluna, una gonnellina da hawaiana, un cappelllo da cowboy, 2 sveglie, 4 tettarelle per neonati....la stanza piu' strana è quella antecedente la cucina...sembra di entrare in un negozio: nelle mensole ci sono tutti prodotti alimentari di ogni genere: dalla Alfredo sauce, al cibo cinese, dalle patatine ai bagels alla cipolla, alle peggio porcherie americane in tema di junk food. Se ti piace qualcosa vai lì la prendi e scrivi su un foglio poi fai il prezzo, piu' basso di quello di mercato, con Ed. L'idea di un mercato nero dentro la casa non sarebbe male perche' qui si studia di brutto ed essendo il tempo da schifo spesso non si esce, manca il cibo e... tac c'e' tutto quello che cerchi nella dispensa...il problema è che quasi tutto è scaduto..e anche da parecchi mesi...si va al the scaduto nel 2000, alle zuppe scadute a giugno 2008, fino al pane in cassetta di settembre e al latte di maggio...chiaramente lui non butta nulla, anche perche' è difficile stare dietro a tutto e ricordarsi le scadenze. La stessa cosa succede nel frigo che è pieno di cibo avariato e vecchio e che lui non butta...per fortuna con Noah, quando ho pulito la cucina, abbiamo buttato un po' di quello schifo tra cui broccoli ormai marroni, latte in fermento da pecorino, aranciata in putrefazione etc...chiaramente qui si ricicla tutto e quindi a buttare quella roba nell'organico c'era da sentirsi male. Al piano di sopra c'e' la mia camera, quella due cinesi e l'unico bagno con la doccia..l'altro è al primo piano, dove si trova la camera di Noah; poi c'e' il basement dove c'e' la lavatrice, il server del computer, e la stanza multifunzione multitasking di edward...per scendere le scale devi stare attento a mille cose tra cui 10 libri sulla prostata con la copertina verde. Dietro casa c'e' il giardino, patria di circa 7 biciclette di cui solo un poche funzionanti, e poi il garage...dove sono custuditi pezzi di macchine,una simca bianca (che proprio ora alle 1 di notte ha messo in moto per andare non so dove), 3 biciclette e due mega freezer con dentro tacchino, carne, gelato in polvere, pizza supreme, yogurth, salsicce...vale la stessa regola:lui condivide la roba con noi se poi ne vogLiamo altra solo per noi gliela paghiamo con comodo e lui è felice. Devo dire che conoscendolo meglio in questi giorni, mi sono un po' rassenerato..i primi giorni mi chiamava dall'interfono in camera e mi sembrava di essere tornato ai tempi del Convitto Tolomei a Siena...in fondo è un bravo ragazzo, rimasto ancorato a una vita passata e a vecchi scheletri..maniaco dei prodotti per le pulizie (ce ne sarannno 20 diversi tipi) ma non della pulizia quotidiana...ma buono e disponibile...stasera mi ha detto che mi ha trovato un nuovo letto, perche' quello dove sono ora è piccolo davvero. E domani forse mangiamo assieme.
Veniamo ai coinquilini che si fa tardi. Noah, americano dello stato di NY, studia statistica. L'ho visto la prima sera e poi l'ho ritrovato ieri per le pulizie..sta sempre chiuso in camera, mangia a notte fonda e quando è in cucina si mette le cuffie dell'Ipod..se ci parli è simpatico e avermi aiutato a pulire tutto l'ha reso il numero uno delle settimana..Il primo cinese che ho conosciuto è Artur, studia Health Communication nello stesso dipartimento dove sono io. Ma in facoltà non l'ho mai visto! Personaggio stranissimo, coltiva una pianta, non si capisce quando parla e ogni tanto canta canzoni cinesi con quell'aria sbarazzina e il cappello a coppola sempre in testa...gli piace cucinare cinese e ogni volta frigge l'impossibile, ma non pulisce se non il minimo possibile. Ride sempre, ed è spesso disponibile a chiacchierare anche perche è l'unico che tiene la porta aperta di camera. Eccentrico ma Positivo. L'ultimo è Xiyang cinese ma con ormai molti anni negli States..studia fisica...personaggio...mangia la notte al Macdonald vicino casa od ordina la pizza al domicilio, russa come un disperato e non esce mai se non per comprare il cibo..si definisce un uomo divano ma prima era un party animal..da ieri abbiamo parlato un po' e stasera per caso ci siamo trovati in cucina e io, in uno slancio di bontà, gli ho chiesto se voleva mangiare con me...tortellini in brodo con una spruzzata di grana...con questo freddo, direi perfetti...abbiamo parlato e ci siamo scambiati l'email (non usa scambiarsi i telefoni tra vicini di stanza) e mi ha raccontato un po' di come funziona qui a West Lafayette la vita. Miracolato.
Anyway questa è la mia allegra famiglia, con la quale dividero' questa casa in questo mio soggiorno.Ogni tanto mi sembra di essere finito in un telefilm tragicomico e mi chiedo se ci sia qualche regista a riprendermi...ciak!! Motion!Una cosa sola la so. Sicuramente non reciterò, nemmeno in questa casa, la figura della comparsa! :)

lunedì 16 novembre 2009

Una giornata uggiosa e appiccicosa..


E' quasi l'una di notte..sono stanco e tra poco andro' a letto ma non potevo tradire il mio diario e lasciarlo in bianco stasera. E' già una settimana che sono qui negli States. Ma state tranquilli non è già tempo di bilanci, nè di bilance...anzi sono già dimagrito...non ci credereste eh..
Piove da 28 ore e oggi sono stato tutto il giorno chiuso tra 4 mura a scrivere, correggere tesi e report, e pulire...eh si ho deciso che era l'ora di "attaccare" la cucina (dopo che mercoledi' avevo attaccato per 3 ore il bagno) e di farla finita di vedere tutto quel sudicio appiccicoso lasciato dai miei coinquilini e forse anche da quelli che vivevano qui 6 mesi fa. Anche perche' finalmente dopo 5 giorni Edward ha aggiustato l'acquaio (quindi chiudero' il sondaggio) e Noah si è immolato a pulire la marea di piatti che questi selvaggi avevano continuato ad ammassare...ma che ci voleva a lavare le stoviglie nel lavandino del bagno? no? Troppo avanti ci vogliono due lauree, di cui una, come suggeriva oggi il Bomba su Facebook, in economia domestica..ora la cucina è uno splendore e un esempio di pulizia per tutti nonostante rimanga vecchia e tremolante..avevo detto che avrei scritto un post sulla casa e lo faro' al piu' presto con tanto di fotografie..stai tranquilla mamma le peggiori non ce le metto senno' mi vieni a riprendere subito!!! Ma qui la connessione in questa giornata da lupi va e viene, come il mio umore...ma con la cucina tirata a lucido, dopo due ore di olio di gomito e detersivi, mi sento meglio e stasera ho anche fatto un'insalata accompagnata da un bagel, feta cheese e succo di arancia. Ieri pero' mi sono proprio sbizzarrito. Ero invitato a cena dal prof e dalla sua famiglia e mi hanno chiesto di cucinare italiano. Non potevano che servirmi un assist migliore, piu' al bacio di quelli di Diego per Amauri...basta spingere...Dicevamo.. arrivo da loro e inizio a preparare una bella pasta all'amatriciana e crostini mascarpone e noce e caldi con mascarpone e salsiccia..ragazzi qui lo stracchino non c'e' non vi arrabbiate!! Diciamo che dopo un doppio ripasso nei piatti dei KIm,i pochi avanzi sono rimasti nel frigo e sono sicuro che oggi se li sono già mangiati sotto la regia della scrupolosa moglie Kyra. Per ringraziarmi i due bambini del prof, James e Edward mi hanno regalato una barchetta di carta fatta da loro; sopra ci sono i loro due nomi, e io l'ho messa qui davanti a me nella mia scrivania marrone scuro a ricordo della serata...Ora continua a piovere, la barchetta galleggerebbe a malapena nell'acqua davanti al marciapiedi di casa...ma la tengo qui con me, al sicuro..sono stanco, ma vi voglio rassicurare che sto bene e questa uggiosa noia e fastidio passeranno presto.
See ya, vostro Ale

domenica 15 novembre 2009

Non ci restan che mucche...



Guardo dalla finestra e piove. Sono già 6 ore che l'acqua scende giù su West Lafayette. Ripenso a ieri a quando risplendeva il sole sui campi di grano e sulle 30.000 mucche della Oak Farm.
Da bravo studente internazionale ieri mi sono iscritto a una delle gite, organizzate dall'International Student e Scholar per chi come me viene da un altro paese. Il programma non era dei piu' esaltanti ma lo scopo era cercare di conoscere meglio la zona dove trascorrero' 3 mesi e socializzare con i partecipanti. Sveglia alle 8 e in 45 minuti sono davanti a Schelam Hall a prendere il bus, pronto a partire per la gita. Salgo sul pullman sorridente e chi vedo attorno a me...solo cinesi! Eh sì sembra che tra tutti gli studenti internazionali solamente i cinesi apprezzino visitare una fattoria con 30.000 mucche, pronte ad essere munte e a produrre delizioso latte! I 2 pullman partono e Nancy, una simpatica signora imbiancata dall'età e dalla pazienza di organizzare tutte le gite, ci spiega al microfono l'itinerario. Prima fermata Oak Farm: scendiamo dal bus e ci mettono un braccialeto viola maculato per riconoscerci e poi tutti dentro all'information building. La visita inizia da lì con mega mucche giocattolo da tutte le parti, tra cui una sexi cow che si dondola da un'altalena, e tanti giochi interattivi per capire come si fa il latte e le peculiarità di questo prezioso alimento. Chiaramente io mi sono fiondato nella parte giochi carattrizzata da una mitica micro guida, il quiz interattivo che ad ogni risposta esatta fa muovere uno scheletro in una parete per vedere chi arriva prima a suonare la campanella, e il simulatore di mungitura delle mucche. C'ho messo 20 secondi per fare le 3 attività richieste. Spruzzare le mammelle con il disinfettante, pulirle con un panno per togliere i resti del disenfettante e attaccare 4 pompette a ogni mammella per prendere il latte. Devo dire che male che vada qui o in Italia ho un'abilità in piu' da sfruttare per il mio futuro. :)
Dopo i giochi è tempo di tour: ci salgono su un pullman e ci portano nei campi a vedere come preparano il cibo, lo conservano e soprattuto dove sono le 30.000 mucche che ogni giorno mangiano, passeggiano e vengono munte per darci il latte. Come al solito gli americani sono fantastici per queste cose: con il bus entriamo dentro all'allevamento e i cinesi impazziscono a fare foto e video di quello che vedono. Alcune mucche sono immense, ce ne sono di tutti i tipi e colori.. poi ci portano a vedere quelle che mangiano e poi i cuccioli che hanno loro cuccette con tanto di numero di matricola...niente nome no?! Perchè come ci dice la guida vuoi mettere come si farebbe a trovare 30.000 nomi diversi alle mucche!?
Poi ci fanno scendere e ci portano in una stanza con alcuni vetri che ci separano dal carosello della mungitura: è una ruota dove oltre 30 mucche per volta, girano in tondo e vengono munte da operai specializzati che fanno le 3 procedure, disinfettare, pulire, attaccare le pompette alle mammelle. I cinesi impazziscono. Poi ci fanno vedere i contenitori dove conservano il latte e ritorniamo al visitor center perchè è movie time!! Un bel film in 3d, devo dire divertente, con tanto di spruzzata di latte (pardon acqua) sugli occhialuti spettatori! Poi ci portano a vedere la nascita dei vitellini...scena fantastica. Un semaforo verde ti avvisa quando entrare e li, davanti a noi ma separta da una gabbia di vetro, una mucca sta partorendo..è in difficoltà...arriva la veterinaria e aiuta con un guanto il piccolo a uscire...ripenso a mio fratello Luca, ai suoi racconti e alle foto che abbiamo in camera ad Arcidosso, quando faceva il tirocinio e curava i grandi animali, tra cui le mucche! :)
A questo punto, messo il fiocco rosa per la babycow, non possiamo che andare al ristorante a farci un hel grilled cheese sandwich e un gelato al gusto crema e biscotti. Ah mi sento soddisfatto..Nel frattempo avevo conosciuto Wan Lee, una graduate student, indovinate un po' cinese, che si è trasferita a Purdue per studiare linguistica. Una tipa simpatica, con cappellino varipinto alla pescatora, scarpe rosse italiane di camoscio e curiosa di scoprire le tradizioni del BelPaese. Parliamo e capisco che anche lei si sente un po' sola, anche perche' non esce quasi mai e pensa solo a studiare e ha paura di perdersi sempre e ovunque...le manca la Cina...catarchicamente ci scambiamo le esperienze e cerco di farle fare due risate e soprattutto divento il suo fotografo...mi avra' chiesto di farle, con la sua macchina, almeno 50 foto di cui alcune veramente "sensa senso", per dirla alla Gabino! Ma d'altronde essendo cinese era nel suo DNa. Lasciamo la fattoria e ci portano col bus in un campo dove davanti a noi notiamo almeno 500 crane...forse sono cicogne, forse piccoli fenicotteri. Uno spettacolo stupendo quando si alzano in volo e sembrano danzare, costruire cerchi, ellissi e forme perfette che si compongono e scompongono guidate da una regia invisibile. Scatto anche io un po' di foto e mi sdraio nel prato per prendere un po' del poco sole rimasto. Poi partiamo e Wan Lee mi comincia a parlare di cucina cinese, dell'età dei matrimoni in Cina e mi chiede di fattori sociodemografici in Italia..sono troppo stanco e la butto sul ridere..mi chiede come si usa Facebook, non l'ha mai uilizzato e ha paura che qualcuno scopra la sua età....le lascio la mia email cosi' mi manderà (forse) le foto e i video, magari ci vedremo per pranzare assieme qualche giorno visto che i nostri building sono vicini..sicuramente ai prossimi incontri dell'ufficio per international students. Il pullman arriva al campus, scendo e mi avvio col mio piumino verde verso casa. E' stata una giornata positiva ma mi sento stanchissimo...arrivo a North Grant Street, entro in cucina, chiaramente mi faccio un bel bicchiere di latte al cioccolato, e vado a letto...Muuuuuuuuuuuuuu che sonno!