domenica 15 novembre 2009

Non ci restan che mucche...



Guardo dalla finestra e piove. Sono già 6 ore che l'acqua scende giù su West Lafayette. Ripenso a ieri a quando risplendeva il sole sui campi di grano e sulle 30.000 mucche della Oak Farm.
Da bravo studente internazionale ieri mi sono iscritto a una delle gite, organizzate dall'International Student e Scholar per chi come me viene da un altro paese. Il programma non era dei piu' esaltanti ma lo scopo era cercare di conoscere meglio la zona dove trascorrero' 3 mesi e socializzare con i partecipanti. Sveglia alle 8 e in 45 minuti sono davanti a Schelam Hall a prendere il bus, pronto a partire per la gita. Salgo sul pullman sorridente e chi vedo attorno a me...solo cinesi! Eh sì sembra che tra tutti gli studenti internazionali solamente i cinesi apprezzino visitare una fattoria con 30.000 mucche, pronte ad essere munte e a produrre delizioso latte! I 2 pullman partono e Nancy, una simpatica signora imbiancata dall'età e dalla pazienza di organizzare tutte le gite, ci spiega al microfono l'itinerario. Prima fermata Oak Farm: scendiamo dal bus e ci mettono un braccialeto viola maculato per riconoscerci e poi tutti dentro all'information building. La visita inizia da lì con mega mucche giocattolo da tutte le parti, tra cui una sexi cow che si dondola da un'altalena, e tanti giochi interattivi per capire come si fa il latte e le peculiarità di questo prezioso alimento. Chiaramente io mi sono fiondato nella parte giochi carattrizzata da una mitica micro guida, il quiz interattivo che ad ogni risposta esatta fa muovere uno scheletro in una parete per vedere chi arriva prima a suonare la campanella, e il simulatore di mungitura delle mucche. C'ho messo 20 secondi per fare le 3 attività richieste. Spruzzare le mammelle con il disinfettante, pulirle con un panno per togliere i resti del disenfettante e attaccare 4 pompette a ogni mammella per prendere il latte. Devo dire che male che vada qui o in Italia ho un'abilità in piu' da sfruttare per il mio futuro. :)
Dopo i giochi è tempo di tour: ci salgono su un pullman e ci portano nei campi a vedere come preparano il cibo, lo conservano e soprattuto dove sono le 30.000 mucche che ogni giorno mangiano, passeggiano e vengono munte per darci il latte. Come al solito gli americani sono fantastici per queste cose: con il bus entriamo dentro all'allevamento e i cinesi impazziscono a fare foto e video di quello che vedono. Alcune mucche sono immense, ce ne sono di tutti i tipi e colori.. poi ci portano a vedere quelle che mangiano e poi i cuccioli che hanno loro cuccette con tanto di numero di matricola...niente nome no?! Perchè come ci dice la guida vuoi mettere come si farebbe a trovare 30.000 nomi diversi alle mucche!?
Poi ci fanno scendere e ci portano in una stanza con alcuni vetri che ci separano dal carosello della mungitura: è una ruota dove oltre 30 mucche per volta, girano in tondo e vengono munte da operai specializzati che fanno le 3 procedure, disinfettare, pulire, attaccare le pompette alle mammelle. I cinesi impazziscono. Poi ci fanno vedere i contenitori dove conservano il latte e ritorniamo al visitor center perchè è movie time!! Un bel film in 3d, devo dire divertente, con tanto di spruzzata di latte (pardon acqua) sugli occhialuti spettatori! Poi ci portano a vedere la nascita dei vitellini...scena fantastica. Un semaforo verde ti avvisa quando entrare e li, davanti a noi ma separta da una gabbia di vetro, una mucca sta partorendo..è in difficoltà...arriva la veterinaria e aiuta con un guanto il piccolo a uscire...ripenso a mio fratello Luca, ai suoi racconti e alle foto che abbiamo in camera ad Arcidosso, quando faceva il tirocinio e curava i grandi animali, tra cui le mucche! :)
A questo punto, messo il fiocco rosa per la babycow, non possiamo che andare al ristorante a farci un hel grilled cheese sandwich e un gelato al gusto crema e biscotti. Ah mi sento soddisfatto..Nel frattempo avevo conosciuto Wan Lee, una graduate student, indovinate un po' cinese, che si è trasferita a Purdue per studiare linguistica. Una tipa simpatica, con cappellino varipinto alla pescatora, scarpe rosse italiane di camoscio e curiosa di scoprire le tradizioni del BelPaese. Parliamo e capisco che anche lei si sente un po' sola, anche perche' non esce quasi mai e pensa solo a studiare e ha paura di perdersi sempre e ovunque...le manca la Cina...catarchicamente ci scambiamo le esperienze e cerco di farle fare due risate e soprattutto divento il suo fotografo...mi avra' chiesto di farle, con la sua macchina, almeno 50 foto di cui alcune veramente "sensa senso", per dirla alla Gabino! Ma d'altronde essendo cinese era nel suo DNa. Lasciamo la fattoria e ci portano col bus in un campo dove davanti a noi notiamo almeno 500 crane...forse sono cicogne, forse piccoli fenicotteri. Uno spettacolo stupendo quando si alzano in volo e sembrano danzare, costruire cerchi, ellissi e forme perfette che si compongono e scompongono guidate da una regia invisibile. Scatto anche io un po' di foto e mi sdraio nel prato per prendere un po' del poco sole rimasto. Poi partiamo e Wan Lee mi comincia a parlare di cucina cinese, dell'età dei matrimoni in Cina e mi chiede di fattori sociodemografici in Italia..sono troppo stanco e la butto sul ridere..mi chiede come si usa Facebook, non l'ha mai uilizzato e ha paura che qualcuno scopra la sua età....le lascio la mia email cosi' mi manderà (forse) le foto e i video, magari ci vedremo per pranzare assieme qualche giorno visto che i nostri building sono vicini..sicuramente ai prossimi incontri dell'ufficio per international students. Il pullman arriva al campus, scendo e mi avvio col mio piumino verde verso casa. E' stata una giornata positiva ma mi sento stanchissimo...arrivo a North Grant Street, entro in cucina, chiaramente mi faccio un bel bicchiere di latte al cioccolato, e vado a letto...Muuuuuuuuuuuuuu che sonno!

1 commento:

  1. Grande Ale, divertiti e socializza con tutta la viariopinta serie di razze presenti in america e non mi riferisco alle mucche!!! . Le persone che frequentavo di più (colleghi) erano tutti provenienti dall' Australia ma originari dell'INDIA e della CINA.Dal punto di vista umano...però che dire erano un pò sopravvalutati!!!!!

    Un abbraccio.Andrea

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