lunedì 23 novembre 2009

The power of technologies


Stasera vi parlero' di tecnologie della comunicazione e dell'informazione, quelle che con una sigla vengono definite ICT. In Italia, ma in tutto globo molto prima dell'Italia, si sta discutendo di come le ICT rappresentino il driver dello sviluppo delle nazioni, l'indispendabile infrastruttura dei sistemi paese, la nuova frontiera per l'erogazione dei servizi e la comunicazione tra la società, i cittadini e le istituzioni. Le tecnologie però non solo consentono tutto ciò ( vi consiglio di leggere Manuel Castells a riguardo), ma dividono, e spesso acuiscono il gap (il divario) tra gli "have" e gli "have not" cioè tra coloro che posseggono e coloro che non posseggono i mezzi tecnologici...e anche tra coloro che hanno le competenze digitali, come direbbe VanDick, per usarli oppure no. Per semplificare al massimo basti pensare ai paesi principalmente del Sud del Mondo, nel primo caso, o alle fasce degli anziani, per la seconda tipologie di divide. Ma in realtà il divide è qualcosa che tutti possono sperimentare...pensate a me..senza la mitica Purdue Id Card mi sentivo escluso da tutto quello che riguardava la vita universitaria e i suoi servizi...e perche'? perche' il sistema informatico richiedeva tempo per processare i dati e, come sapete, mi avrebbero comunicato il gran giorno solo per email...alla quale non potevo accedere perche' l'accesso avviene solo con il tesserino...mi sentivo escluso anche io, pur considerandomi abbastanza tecnologicamente avanzato ed esperto..forse piu' nella teoria che nella pratica spinta, ma sicuramente non arretrato tecnologicamente. Qui senza Internet sei fregato! Gli uffici che erogano servizi non rispondono quasi mai al telefono e mettono una segreteria cosi' snervante che ti viene voglia di riattacare...e comunque la risposta alla tua richiesta ti viene inviata per email, cosi' come il numero elettronico della pratica richiesta.
Ma le tecnologie, e qui mi schiero dalla parte dei tecnoentusiasti, aiutano anche a ridurre le distanze. Pensate che grazie a una semplice email sono riuscito a venire qui a Purdue a studiare, oppure a correggere con Lorenza la presentazione del nostro reserach paper per la conferenza di Urbino che si è tenuta venerdi scorso (a proposito grazie Lore!). Dopo tanta pazienza e tentativi molteplici sono riuscito ad alfabetizzare mamma e babbo per chiamarmi su Skype, inviarmi le email, oltre alle altre cose che sanno già fare con i motori di ricerca. Ritengo al di là di tutto che sia la motivazione che fa la differenza e la mia venuta qui a Purdue li ha sicuramente stimolati ad usare la Rete per stare in contatto con me senza fare regali inutili alla Telecom o alla AT&T. Stasera poi mi è stata fatta una sorpresa che solo le ICT potevano realizzare. Laura grazie ancora per avermi fatto parlare con tutta l'allegra compagnia di casa Mazzini, impegnata a desinare per celebrare l'"olio novo", come si dice in Toscana. E' stata una figata vedere, oltre alla mollettina trendy di Laura, i ricci di Anna, la mise "ggiovane" di Elisa, la cabeza lucente di cicio, e sentire i saluti di Mari e Riccardo..e anche quelli di Bubba e Paola che erano già a casa, ma che indirettamente mi sono fatto miei e porto con me qui a North Grant Street. Very cool parlare della miriade di cinesi che mi circondano ovunque vada, del vostro menu che mi aveva fatto venire un'acquolina in bocca pazzesca, e poi parlare della frusta a vapore, di "ebony and ivory" e della programmazione televisiva statunitense per sapere se qui prende Rai 1, Rai 2 e anche Rai 3!!!
Grazie ragazzi, sono uscito felice dal Dipartimento...tra gli "have" e gli "have not"...I can surely say I "have" awesome friends!!!

2 commenti:

  1. ale, ti prego, almeno te non puoi sbagliare.. perché, si scrive perchéééééé!!!!! ;-) bacione!!

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  2. anche il mio Babbo, grazie all'America, ha scoperto Skype. Ora dopo che ebay ha venduto una parte delle azioni...vive nel terrore che il servizio diventi a pagamento...:-)

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