giovedì 12 novembre 2009

A day in Chicago


Volevo scrivere il post sulla casa in cui mi trovo ad abitare e parlare un po' dei miei coinquilini ma ho deciso di cambiare subject e dedichero' alla strana famiglia di North Grant Street uno dei prossimi post. Questa mattina sono ritornato a Chicago, la cosi' detta windy city, là dove partiva la mitica route 66, il viaggio verso l'ovest e le frontiere della vita secondo le parole di Jack Kerouac! Siamo partiti con Kim alle 8 per partecipare alla conferenza annuale della National Communication Association. Una conferenza gigantesca a cui partecipano centinaia di ricercatori da tutto il mondo non solo dagli States. Insomma una figata per chi studia comunicazione e un delirio per chi non ha senso dell'orientamento e non riesco a reggere il peso di 20 presentazioni schedulate alla stessa ora ma in buildings differenti. Per i curiosi http://www.natcom.org/index.asp?bid=11011
Dopo tre ore in macchina arriviamo e le Sears Towers campeggiano davanti ai miei occhi maestose come le ricordavo..400 metri sono veramente tanti.
Entriamo alla conferenza e presto il mio netbook al prof per rivedere la presentazione..non c'e' ancora nessuno...arriva la chair, gli altri speakers e cosi' mi accorgo che il pc sarà quello delle presentazioni...delirio...e tante risate...delirio perche' sullo schermo campeggia la mia faccia ammiccante in una foto scattata in una gita con i "cici" ad Ansedonia un'estate fa, e tutti si chiedono che strano sfondo sia e mi guardano dubbiosi...risate perche' gli speakers cercano di pluggare le loro penne usb (da oggi Jump Driver) e aprire i file di power Point e chiaramente le istruzioni sono in italiano...e loro sono confusi e non sanno che fare e cercano conforto nella chair...me niente...figuriamoci quando esce fuori il messaggio per riavviare automaticamente il computer per gli aggiornamenti..che scena! A proposito da segnalare la bella ideadi far fare il chair a studenti dei Phd cosi' è un'altra expertise che viene messa in gioco col learning by doing.Mitica l'abitudine di segnalare i minuti rimasti con fogli A4 con su scritti i numeri...sembrava di essere ad una gara di tuffi!! Anyway finisce la sessione, Kim fa la sua bella figura con un articolo sul "Gossipping Science", molto interessante, ma devo dire che gli articoli erano veramente notevoli...usciamo di corsa, nella lobby dell'Hilton ci sono centinaia di persone armae di badge che tentiamo di schivare e ci infiliamo in un taxi perche' il professore ha un'altra sessione con un altro paper da presentare e il building si trova a 6 blocchi di distanza. Non bisogna perdere un minuto. La sessione in cui arriviamo è organizzata dall'associazione Coreani in America. Morale della favola 16 persone in aula, un solo bianco occidentale in aula, io, Ale. :) Chiaramente come tutti guardavano la mia foto nella sessione precendente, qui tutti mi guardano per dire ma che ci fa questo? potevamo parlare in coreano e mo' ci tocca parlare in inglese!!! Vi tralascio le presentazione e la pratica del saluto con l'inchino della testa.. ma non posso fare a meno di segnalarvi la presenza di un Phd student della Michigan University con tanto di abbigliamento super fashion, occhiale grande alla moda e un guanto nero nella mano sinistra....weird! Finisce tutto e andiamo a farci una birra...per parlare di lavoro con una coreana e la sua prof..alle 6 finisce tutto e riesco a respirare un po' dell'aria di Chicago, la città di Obama...
Non fa freddo, i grattacieli sono lì davanti a me e ripenso alle gite con Stex e Pipazzo, alla ricerca sfrenata dei cartelli della Route 66, alle passeggiate nel famoso miglio, alla statua di Michael Jordan, alle colazioni da Lou Mitchell! Kim mi richiama all'ordine, è tardi dobbiamo ripartire per West Lafayette. Altre 3 ore di macchina, ma tanto con quante volte ho fatto Siena-Roma in autobus ci sono abituato. Ci fermiamo a prendere una pizza da mangiare nel viaggio...mi giro e guardo la windy city risplendere in tutta la sua bellezza e fascino...e penso...ci rivediamo presto...I promise!

2 commenti:

  1. ale!!! che bella avventura, ti invidio un pò... in senso buono of course... ma quanti anni h ail prof. kim?
    un bacione e good luck
    cri

    RispondiElimina
  2. Ciao Cri, anche te mi puoi capire visto che sei stata un anno negli States al liceo. Il professore ha 40 anni. Un bacione. Ale

    RispondiElimina