martedì 8 dicembre 2009

Between lights and shades

Luci e ombre oggi nella giornata qui a West Lafayette. Una giornata particolare: è un mese esatto che sono arrivato qui a Purdue. Partiamo dalle luci: quelle dell’albero di Natale che è stato acceso oggi dal presidente di Purdue, Cordova, durante una cerimonia molto carina questa mattina alle 11.15. Si trattava di un evento che si è tenuto alla PMU di fronte a giornalisti, studenti, personale e un coro di graziosi bambini che sentite cantare stornelli natalizi nel video che allego al post. Davanti a un gigantesco albero, pieno di palle blu e altri ornamenti natalizi, era stata costruita dai cuochi di Purdue una mega casetta di ginger bread..in pratica una casetta natalizia fatta di dolci, biscotti aromatizzati allo zenzero e tanto zucchero. La presidentessa, come potete ammirare nel secondo video (ormai WanLi mi ha contagiato con tutti ‘sti video!) ha lanciato il countdown per l’accensione dell’albero..che meno male non ha fatto come quello di Fantozzi che è esploso in area, ma si è acceso tra gli applausi dei convenuti e la contentezza dei bambini. Luci come quelle dei flash dei giornalisti, luci come quelle che si sono accese nella mia mente, con una nuova idea di ricerca che è piaciuta molto a JN oggi a pranzo. Diciamo che ho fatto una bella pensata e forse possiamo collaborare assieme e fare luce su una ricerca che parte da una delle ombre dell’Università di Purdue. Il taglio dei fondi previsto per gennaio 2010. Qui in America c’e’ la crisi signori, e gli Stati, un po’ come succede anche con questo governo in Italia, che fanno? Tagliano i fondi alle università pubbliche, e quindi anche a Purdue. Forse la Gelmini quando parla di modello americano, intende quello dei tagli? Non so! In ogni caso, c’è fiducia per la stabilità economica di Purdue, e c’e’ anche un piano di sviluppo legato alla riduzione dei fondi e una politica partecipativa per accogliere tutte le istanze della comunità universitaria. Il vice presidente Diaz parla cosi’ di challenge più che di problem. .e sono sicuro che qui ci sono persone, senso di comunità e strumenti adatti per affrontare il problema. Un problema che coinvolge anche Berkley, UCLA, NotreDame e tanti altri atenei pubblici negli States. Comunque sicuramente non chiameranno nessun consulente o docenti di quelli che hanno gestito la crisi e fatto il piano di Siena! A proposito in bocca al lupo al nuovo arrivato al timone amministrativo dell’ateneo di Santa Caterina. Ombre come quelle delle sere piovose dell’Indiana …fa freddo e piove a vento..difficile tenere l’ombrello aperto..facile prendere una bella acquata. Ombre come quelle della malinconia che in queste giornate mi prende, seppur per poco. Oggi che in Italia è l'Immacolata, è giorno per stare in famiglia e fare l'albero.. ma io sono qui "on my own" e senza luci nè palline da appendere. Sto bene, no problem, my choice, ma a volte non è semplice essere sempre allegri, sprintosi e passare sopra a tutto.. siamo uomini mica casette di ginger bread? Luci come quelle della cena con Xyang e Noah al ristorante a Stone Hall, gestito dagli studenti di cucina di Purdue. E’ stato bello ritrovarsi a cena noi tre, mangiare molto bene a un prezzo bassissimo (ma in compenso il cibo era pesantissimamente e messicano), e parlare di noi. Ho scoperto stasera che Noah è mezzo giapponese e mezzo americano. Ombre come quelle del processo di Meredith e Raffaele Sollecito. Qui tantissimi mi chiedono, compreso Ed, come mai ci accaniamo verso questa ragazza di Seattle con la faccia tanto pulita! E vogliono sapere se sono a conoscenza di cose diverse da quelle trasmesse dai media e se penso che lei sia colpevole. Io cerco di rispondere su quello che so, e ho letto..e poi sposto sempre il focus sul trattato di Copenaghen e sulle posizioni di Obama sull’ambiente..ombre anche lì, direi, caro mister President. Luci come quelle di casa dopo una giornata, metereopatica, a lampi e blackout umorali, come quella di oggi. Per fortuna a farmi finire “in luce” ci pensa Super Ed. Lo saluto, è nel bagno di sotto. Si sta mettendo.. qualcosa in faccia. Mi guarda e mi dice che è una crema autoabbrozzante (con un odore nauseabondo, sicuramente era stantia) che lui si sta spalmando in faccia per essere abbronzato per la prossima gara di ballo che ci sarà a marzo!! Sorrido! Incredibile, si mette uno strato di crema…ci dorme su tutta la notte…e il gioco è fatto…pelle abbronzata e naturalmente lucente! Ora però spengo la luce, è tardi e vado a dormire. Ma state tranquilli: la mia luce interna è vigile, accesa e pronta sempre a contagiare positivamente gli altri!

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